Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crociata del Comune contro i morosi delle case popolari

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2011


Equitalia invia le cartelle


Il Comune dice basta. Gli inquilini degli case popolari che risultano morosi non solo dovranno regolarizzare la loro posizione ma anche pagare le multe. Il servizio di riscossione di tributi e multe è stato infatti affidato a Equitalia, che in questi giorni ha recapitato migliaia di cartelle agli affittuari degli appartamenti di edilizia residenziale popolare. Palazzo Bacaredda conta di incassare 5.800.000 euro, derivanti a canoni arretrati e sanzioni.
L'ASSESSORE «Il Comune è accusato da sempre di non garantire il reddito delle case in cui è in possesso. Invece ora ci stiamo muovendo», afferma Patrizio Mulas, assessore al Patrimonio. «Stiamo scoprendo cose assurde, come persone per anni non hanno pagato 20 euro di canone mensile», aggiunge.
LE NOVITÀ Se in precedenza per calcolare il canone il Municipio si basava sull'autocertificazione presentata dal titolare dell'alloggio, ora il Comune acquisisce direttamente dall'agenzia delle Entrate i redditi sia dell'assegnatario sia dei componenti del nucleo familiare che risiedono nell'appartamento. Una novità introdotta con la modifica, da parte della Finanziaria regionale del 2009, di due articoli della legge regionale 13 del 1989 che regolamenta l'edilizia popolare. Per l'assessore una modifica sacrosanta: «Non si capisce perché le tasse di uno studente universitario siano calcolate basandosi sul nucleo familiare e quelle per le case popolari no».
EQUITALIA Quindi Equitalia potrà rivalersi non solo sul capofamiglia titolare dell'alloggio, ma sui redditi e beni di tutti i componenti del nucleo familiare. Gli inquilini che non potranno pagare perché in condizione di disagio o in stato di indigenza, potranno chiedere di saldare il conto con la società di recupero dei tributi in rate per 72 mesi (invece dei 60 previsti dalla normativa regionale).
DISAGIO «Se ci sono situazioni di disagio sociale se ne devono occupare i servizi sociali», sottolinea Mulas che ricorda come «i contributi dati dal Comune a chi è in difficoltà finanziarie devono anche essere utilizzati per pagare l'affitto, che è agevolato, molto basso rispetto ai valori di mercato». Il problema di reperire le risorse è fondamentale per Mulas: «Se non abbiamo fondi derivanti dagli affitti non possiamo intervenire per la manutenzione». Inoltre, conclude il titolare del Patrimonio, «non possiamo rischiare che la Corte dei conti ci condanni». (m. g.)