Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gestione dell’anfiteatro: la Procura indaga

Fonte: La Nuova Sardegna
25 febbraio 2011

Nuova inchiesta del pm Daniele Caria sulla concessione dello spazio storico alla società dei fratelli Palmas senza gara d’appalto



Verso il giudizio la prima tranche, coinvolti un dirigente e un funzionario comunale



Indagine aperta dopo l’esposto di un impresario dello spettacolo L’ipotesi d’accusa è abuso d’ufficio

MAURO LISSIA

CAGLIARI. C’è un nuovo filone d’inchiesta sull’anfiteatro romano e sull’uso per gli spettacoli che il Comune ha continuato a farne nel 2009 e 2010: chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio l’inchiesta contro i dirigenti comunali e i responsabili di Sardinia Jazz, il pm Daniele Caria ha aperto un altro fascicolo per abuso d’ufficio, per adesso contro ignoti.
La nuova indagine è partita da un esposto presentato da Andrea Caldart, un organizzatore di spettacoli musicali che ambiva alla gestione dello spazio storico. Caldart - nel documento - lamenta il fatto che da anni l’anfiteatro venga assegnato in concessione a Sardinia Jazz dei fratelli Massimo e Michele Palmas senza alcuna procedura di evidenza pubblica. Ed è proprio questa la contestazione centrale del procedimento che il pm Caria ha chiuso l’autunno scorso con cinque indagati, tra cui l’ex dirigente della divisione cultura comunale Bruno Soriga, la funzionaria Luisa Lallai e gli stessi Palmas. Nella stretta sostanza la Procura sostiene che l’uso dello spazio monumentale per manifestazioni commerciali sia disciplinato dalle norme generali che regolano gli appalti pubblici. Quindi - per il pm Caria - l’amministrazione comunale avrebbe dovuto bandire una gara fra gli operatori del settore. Non l’ha fatto negli anni che vanno dal 2005 al 2008 e ha continuato a ignorare l’obbligo di gara anche nei due anni successivi. Sardinia Jazz e la consociata Sardegna Concerti, che appartengono alle stesse persone, hanno potuto così mantenere la gestione dell’anfiteatro conservando anche il diritto di cedere lo spazio in uso ad altri operatori, ma secondo criteri del tutto arbitrari. E’ da qui che nasce la protesta di Caldart, concorrente dei Palmas. Deciso a ottenere giustizia e a chiedere i danni che ritiene di aver subìto a causa delle scelte - secondo la Procura - illegali del Comune. Stavolta però i protagonisti della vicenda sono diversi: nella prima inchiesta gli indagati sono l’ex dirigente del servizio cultura e spettacolo Bruno Soriga, la funzionaria Luisa Lallai, i fratelli Massimo e Michele Palmas di Sardinia Jazz-Sardegna Concerti, Maria Gabriella Manca, presidente di Sardegna Concerti. Ora potrebbero essere chiamati a giustificare le decisioni del proprio ufficio altri dirigenti comunali.
I fatti al centro della prima inchiesta giudiziaria vanno dal 2004 al 2008: punto di partenza è la concessione dell’anfiteatro romano, passato senza gara pubblica - qui si sarebbe verificato un abuso d’ufficio - con una sequenza di convenzioni stipulate nel 2005, 2006 e 2007 dalla Fondazione teatro lirico alla cooperativa Sardinia Jazz, che poi l’ha girato in gestione gratuita ed esclusiva a Sardegna Concerti. Stando alla ricostruzione della Procura la famiglia Palmas, grazie a un rapporto privilegiato con gli uffici comunali e con la connivenza di Soriga, non avrebbe pagato canoni, spese di gestione, utenze elettriche e idriche. Non solo: chiunque volesse chiedere in uso lo spazio doveva e deve ancor’oggi rivolgersi a Sardegna Concerti anzichè al Comune. Ma la Procura contesta ad alcuni degli indagati anche una serie di episodi di peculato: fra questi l’uso illegale, di fondi Por per 700 mila euro ottenuti dalla Regione per attrezzature tecniche - palco per la musica, impianti, luci, proiettori, gazebo - che il Comune ha poi acquistato senza procedura ad evidenza pubblica da fornitori indicati dai fratelli Palmas. Attrezzature poi utilizzate per scopi diversi da quelli stabiliti.

 

Pili: «Lasciate quelle tribune»


 


Il tenore della denuncia fatta dalla soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari e Oristano sulla rovina dell’anfiteatro romano causata proprio dalle tribune di legno non giunge a Roma. Il deputato del PdL Mauro Pili in un’interrogazione al ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, dice che bloccare la prossima stagione di manifestazioni sarebbe «dannoso e deleterio proprio per il sito archeologico». Chiede perciò il rinnovo dell’autorizzazione. «I tempi e le procedure necessarie per la progettazione e l’esecuzione degli interventi di tutela e recupero dell’anfiteatro - spiega Mauro Pili - consentono senza alcun problema lo svolgimento dell’intera prossima stagione nell’arena. L’assenza di un progetto di rimozione delle sovrastrutture, da perseguire tra l’altro gradualmente, lascerebbe la struttura - ribadisce il deputato - in un totale stato di abbandono».
Il deputato evidentemente ignora che l’assessorato ai Lavori pubblici del Comune su indicazione dell’assessore Lorrai sta preparando il progetto per smontare le tribune. (a.s.)

 

Niente spettacoli d’estate

Le prevendite dei biglietti continuano nonostante il Comune abbia detto che il monumento è indisponibile



Il Municipio prepara il progetto per smontare le gradinate

CAGLIARI. Probabilmente a qualcuno ancora non è chiaro: l’anfiteatro romano di Cagliari è stato dichiarato indisponibile per gli spettacoli estivi dallo stesso assessorato comunale che negli anni scorsi autorizzava regolarmente le manifestazioni. C’è stata un’inversione di marcia netta e ufficiale rispetto agli undici anni passati: nell’anfiteatro non possono più essere organizzati spettacoli come è successo nel corso del decennio appena trascorso. Lo ha detto espressamente l’assessore alla Cultura e agli Spettacoli Giorgio Pellegrini: gli uffici dell’assessorato, saputo che c’era in vendita uno spettacolo dal titolo Notre Dame per l’anfiteatro romano già alcune settimane fa, hanno mandato una lettera alla società che cura le prevendite per avvertirla di non andare avanti per gli spettacoli estivi nel monumento. La notizia non è stata ancora digerita dal sistema e infatti succede che big della musica italiana parlino dei tour estivi con la tappa dell’anfiteatro. Non ci sarà perché il Comune, proprietario del monumento da una parte nonché ente che eroga le autorizzazioni per gli spettacoli dall’altra, non intende mettere a disposizione il monumento. Pellegrini, alcune settimane fa, ha dichiarato di aver avvertito in modo da evitare il giochetto del fatto compiuto: venduti i biglietti, gli spettacoli bisogna farli per forza. (a.s.)