Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I piani strategici per la governance

Fonte: La Nuova Sardegna
18 febbraio 2011

Simposio internazionale sulle politiche e i modelli di intervento delle città metropolitane: l’importanza del territorio nelle decisioni


CAGLIARI. I piani stategici di città come Barcellona potranno confrontarsi con quelli di altri centri come Cagliari. Questo è l’obiettivo del convegno iniziato ieri sera al tetro Massimo (e che terminerà questa mattina nel sottopiano del Comune di via Roma). Il simposio è stato promosso dalla Rete delle città strategiche che ogni anno promuove un incontro per stimolare lo scambio di esperienze. «Il piano strategico per la governance dell’area metropolitana» è il titolo dei due giorni di dibattito. Tra le relazioni centrali di ieri c’era quella dell’assessore comunale Gianni Campus (Urbanistica e ambiente). Architetto, Campus pensa che la dimensione metropolitana sia oggi sempre più importante per definire la forma del territorio.
Negli anni scorsi Cagliari ha promosso il suo piano strategico, un lavoro che ha cercato di delineare le linee future dello sviluppo metropolitano. Un’operazione che si è sviluppata soprattutto attraverso un lavoro di studio e ricerca su una serie di filoni, tra cui la mobilità, la cultura, l’ambiente, l’economia e la solidarietà. Tutti temi che solo tramite un rapporto con l’hinterland possono prendere corpo, anche se nelle linee generali.
L’assessore Campus ha spiegato come un piano strategico, in questo caso quello di Cagliari, debba partire da alcuni elementi «fondanti», in grado di dare un’impronta alle prospettive future. Nello stesso tempo solo un piano complessivo che consideri tutta l’area può permettere di capire come, ad esempio, deve essere impostata la questione dei trasporti. Un’altra ipotesi è quello dell’università, con la cittadella di Monserrato e i problemi legati ai fuori sede: oltre diciannovemila persone per un totale di 32mila studenti. Un altro problema sul tappeto riguarda il commercio. In questi ultimi anni una parte consistente di queste attività, soprattutto nel campo degli ipermercati si è spostato verso Sestu. Un problema che fa sì che anche il capoluogo dell’isola riposizioni questo tipo di interventi. In generale il discorso sull’area vasta, è stato detto, fa in modo che si creino sinergie sulla base delle funzioni che possono svolgere le singole aree, senza una egemonia scontata da parte di nessuno. L’idea, insomma, è quella di una struttura con più centri e che vive grazie ai reciproci scambi.
Oggi continua il dibattito al Comune con una tavola rotonda sulle esperienze tra varie città, tra cui Barcellona.