Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il teatro come pegno

Fonte: La Nuova Sardegna
17 febbraio 2011


Potrebbe essere offerto alle banche a garanzia sulla ristrutturazione del debito patrimoniale

CAGLIARI. Il Comune si prepara a offrire il teatro lirico a un istituto di credito come garanzia per la ristrutturazione del debito patrimoniale, sulla quale le cinque banche interpellate dal sindaco Emilio Floris si esprimeranno in via ufficiale nel giro di venti giorni. L’immobile della Fondazione è la prima di sei soluzioni individuate dall’organo amministrativo. Floris però non potrà decidere da solo: la proprietà del teatro e degli altri beni da ipotecare per risanare il bilancio in rosso di venti milioni è pubblica. Quindi è indispensabile il voto d’approvazione del consiglio comunale, che esaminerà la pratica-teatro in una delle prossime sedute dell’assemblea civica.
Intanto è arrivata la nomina del nuovo direttore amministrativo: è Pietro Oggianu, che ha firmato un contratto biennale da 3500 euro netti al mese. Oggianu è stato vicepresidente del Cocico e ha lavorato fra i revisori dei conti di numerosi enti, fra cui Abbanoa. Ora manca all’appello il sovrintendente destinato a prendere il posto del giubilato Maurizio Pietrantonio: Floris ha incontrato a Roma il direttore generale dei beni culturali Salvo Nastasi per discutere sulle candidature in campo. La prossima settimana sarà il consiglio di amministrazione a decidere, come ha confermato il sindaco: «Nomi? Spetta all’organo amministrativo indicare quello giusto - ha detto Floris all’Ansa - questa mattina abbiamo parlato delle caratteristiche che dovrà avere il nuovo soprintendente, anche rifacendoci ad esperienze di altri teatri. Un colloquio che ha riguardato più che altro il metodo e i criteri di scelta: esperto di musica o manager? Per Cagliari mi piacerebbe una persona che sappia fare bene l’uno e l’altro. Ma ripeto: di questo se ne occuperà il Cda». A Roma si è parlato anche di fondi per tentare di risollevare il teatro lirico dallo stato di crisi in cui versa: «Purtroppo - ha spiegato il presidente della Fondazione - l’incontro sotto questo profilo non è stato così piacevole, non ci sono risorse, è una situazione generale che riguarda tutti i teatri d’Italia».