Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il futuro dell’Arst è sul metrò

Fonte: La Nuova Sardegna
16 febbraio 2011


Progetti per almeno 12mila pendolari: parla il presidente Giovanni Caria



In costruzione il tratto per il policlinico Nel piano dell’ente chiesto il finanziamento di altri due tronconi

ALESSANDRA SALLEMI


CAGLIARI. La metropolitana per il policlinico è in costruzione, in tre anni si potrebbe stendere il tratto piazza Repubblica-piazza Matteotti e il prolungamento per Sestu dal policlinico. Sono i tronconi di una linea ad anello che qualche anno fa, Soru presidente della Regione, era diventata un’ipotesi da trasformare in progetto e finanziare con 300 milioni di euro. La somma non è più attuale, il tracciato che ricalca la ferrovia cittadina delle ex Complementari invece sì. Ci crede l’Arst nuovo modello, nato nell’ottobre scorso dalla riunione dell’azienda regionale di trasporti pubblici extraurbani su gomma con le ex ferrovie in concessione, una rete che un tempo aveva nell’isola oltre mille chilometri di binari, raggiungeva i paesi più remoti della Sardegna e di cui oggi sono rimasti 400 chilometri prossimi a diventare la più lunga ferrovia turistica d’Europa.
Tornando alla metropolitana di Cagliari: l’Arst ci crede perché il tracciato ad anello tocca i punti di arrivo e partenza dei pendolari che ogni giorno si riversano in città coi pullman e col treno delle Ferrovie dello Stato, dalla Sulcitana e dalla 131, e il metrò sarebbe il mezzo più veloce per raggiungere la destinazione dentro la città. La scelta di proporre i nuovi tronconi nasce dall’esatta osservazione delle abitudini e delle necessità dei pendolari, al 65, 70 per cento studenti, poi lavoratori, persone senza patente e anziani.
Ne parla il presidente, Giovanni Caria (nella foto): «L’Arst è interamente proprietà della Regione, è un braccio esecutivo, non spetta a noi la programmazione dei servizi di trasporto, ma contribuiamo anche noi alla progettazione dello sviluppo del sistema metropolitana leggera. Nel nostro piano di investimento chiediamo alla Regione il finanziamento di due segmenti che già da soli possono contribuire a risolvere alcuni problemi di mobilità. In piazza Matteotti arrivano e partono ogni giorno circa 12 mila persone, anche il troncone per Sestu assorbirebbe una larga richiesta di trasporto nell’hinterland, il metrò ha tempi di percorrenza inferiori a quelli dei pullman». Per piazza Matteotti ci vuole il consenso del comune di Cagliari: brucia ancora il no senza ripensamenti delle due giunte Delogu alla metropolitana leggera lungo la via Roma perché rovinava lo scenario e anche l’indifferenza delle successive giunte Floris. Una vicenda superata: tutti gli schieramenti in campo per le prossime elezioni parlano apertamente della metropolitana di Cagliari. Leggera: che è fattibile in tutto il percorso immaginato in un progetto di massima vecchio di diversi anni, mentre è sparito dal dibattito il sostegno alla metropolitana pesante, progetto da un miliardo e mezzo di euro con cantieri di grande impatto nella vita quotidiana per un certo numero di anni. L’Arst nella metropolitana vede il futuro del trasporto pubblico di massa e anche il proprio: «L’Arst ci vede una sua prospettiva di crescita. Abbiamo rinnovato il parco mezzi, adesso gestiamo i servizi urbani a Carbonia, Iglesias, Alghero, Macomer, speriamo di acquisire altri centri urbani, il fronte extraurbano è ben collegato, c’è qualche ramo secco sul quale interverremo. Un altro fronte di crescita sono i collegamenti veloci con gli aeroporti, ma non c’è dubbio che gran parte del futuro, anche economico, è rappresentato dalla metropolitana leggera dell’area vasta di Cagliari. Ci interessa molto il risultato del lavoro avviato dal Crimm, il centro ricerche universitario sulla mobilità che intende condurre una ricerca sulle motivazioni di chi già prende la metropolitana ogni giorno e di chi invece pur abitando a 300 metri e a 500 non la prende. Io credo che la cittadinanza sia matura per questo tipo di trasporto. Quando si arriva in piazza Matteotti e, dopo un’ora di pullman, si deve ancora aspettare un altro pullman, si capisce che il cittadino, in questo caso soprattutto lo studente, preferirebbe senza dubbio un mezzo che ha tempi di attesa più brevi e tempi di percorrenza più rapidi di quelli del bus cittadino. Già adesso, col piccolo troncone piazza Repubblica-Monserrato c’è affluenza e gradimento del servizio». Per la stazione dei bus di piazza Matteotti l’Arst bandirà un concorso di idee, «va ripensata» diceva ieri il presidente nell’ufficio di via Zagabria. Infine, un argomento da affrontare col Ctm è l’integrazione delle tariffe: per ora c’è quella metro-pullman urbano, ma si sente la necessità di affrontare l’unificazione di tutte le tariffe del trasporto pubblico. «Un argomento da riaprire», diceva Caria. Qualcuno dovrà farlo: Arst e Ctm non hanno contatti, ci vuole un terzo che si candidi come mediatore. La Regione? Magari proponendo anche l’acquisto di quote di Ctm, se casomai un giorno ce ne fossero in vendita.