Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il diritto allo studio dimenticato

Fonte: La Nuova Sardegna
14 febbraio 2011


Del campus universitario non si parla più e i fuori sede sono ventimila



SENZA ALLOGGIO L’Ersu è fermo e senza presidente da ottobre Persi i finanziamenti per i precedenti progetti

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Gli studenti fuori sede sono quasi ventimila, di cui almeno dodicimila risiedono a oltre cinquanta chilometri da Cagliari. Mentrr i posti diponibili nelle case dello studente sono 1.027 a fronte di almeno altri millecinquecento universitari col diritto a un alloggio.
«Molti universitari fuori sede - afferma Roberto Murru, indicato dalla Regione per il prossimo consiglio d’amministrazione dell’Ersu - non fanno nemmeno la domanda: non ci credono più». Forse perchè negli anni passati ci sono stati due progetti, con relative risorse finanziarie, mai realizzati. Oggi, invece, l’Ersu, l’ente regionale preposto per il diritto allo studio, è fermo da dicembre: il precedente consiglio d’amministrazione è scaduto il 26 ottobre scorso e il 6 dicembre è finita anche la proroga. Ora c’è un funzionario dirigente che sbriga la routine. Nel frattempo sono stati indicati quattro dei cinque componenti che dovranno guidare la struttura (oltre a Murru per l’opposizione di centrosinistra della Regione, anche Alessio Mereu per la maggioranza, il costituzionalista Gian Mario Demuro per l’università e Alice Marras per gli studenti). Ma semza il presidente, da scegliere con un accordo tra Regione e Università, il consiglio d’amministrazione non può essere insediato.
Il che significa che che tutto viene ulteriormente rimandato. Intanto vi sono sano almeno millecinquecento universitari fuori sede che, per censo (il reddito dei genitori) e per merito (la regolarità e gli ottimi voti negli studi), hanno diritto a un posto letto. Il non poterlo avere vuol dire, per molti di loro, non poter più studiare in quanto la famiglia non è in grado di pagare loro una camera a Cagliari. E per la società comporta la rinuncia a parte del suo futuro visto che caccia una fetta degli studenti migliori.
Nel passato c’erano due progetti per la realizzazione di un campus universitario in viale La Plaia, mai realizzati. Quello dell’architetto Mendes Da Rocha (una struttura di 1.008 posti letto più servizi, biblioteca, teatro ecc., per un costo di 105 milioni) è stato respinto (non dando la concessione edilizia) dalla maggioranza del consiglio comunale: la cubatura prevista non aveva gli standard (parcheggi ecc.). In quell’occasione, la minoranza lamentò che il centrodestra aveva bocciato il progetto in quanto voluto da Renato Soru (allora presidente della Regione).
In precedenza, nel 2005, l’amministrazione comunale aveva dato la concessione edilizia per il progetto di Di Marino: 914 posti letto e un costo di 55 milioni, ma senza servizi. Il «sì» del Comune venne poi rinnovato. Intanto nell’aprile del 2008, saltata l’intesa tra Comune e Regione (quella legata all’accordo di programma per il Betile, che prevedeva anche il Campus di Da Rocha e la riqualificazione abitaiva di Sant’Elia), l’Ersu acquistò per 35 milioni dalla società Edilia l’area del campus, con possibilità di realizzare con altri venti milioni l’ipotesi Di Marino, ma a patto di realizzare il campus entro il febbraio del 2009. E questo non è avvenuto.
Nella primavera del 2009 ci sono poi state le elezioni regionali vinte dal centrodestra. Nell’agosto dello stesso anno venne inseerita nella Finanziaria locale (articolo 10) una voce sulla «residenzialià universitaria» di Cagliari in cui si chiedeva all’Ersu di presentare entro 60 giorni un piano straordinario specifico. Sembrò un passo avanti. Il «piano» venne fatto. Ma mai non utilizzato. Nel gennaio del 2010, infine, è stato nominato il nuovo presidente (Daniela Noli). Ma, e nonostante le richieste continue, la Regione non ha dato alcuna indicazione specifica. Ora i fondi Ersu disponibili (al dicembre 2010) sono di circa 15 milioni. Tutto è fermo e i nuovi finanziamenti si allontanano.