Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pdl e alleati, strategie opposte

Fonte: La Nuova Sardegna
9 febbraio 2011



Il partito del presidente vuole rafforzare la giunta, restano dissensi




FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Lunedì, nel vertice a Villa Devoto, il centrodestra non ha risolto il problema delle candidature alle elezioni comunali. E ieri il coordinatore del Pdl, Mariano Delogu, ha rimandato tutto di una settimana. Si scontrano le opposte strategie di Cappellacci e degli alleati.
Nel vertice di maggioranza è stato dato il «via libera» alla designazione del leader dei Riformatori, Massimo Fantola, per Cagliari. Un via libera condizionato da un accordo generale che riguardi tutti i grandi centri e che metta al riparo la giunta Cappellacci da sorprese. Di fronte alle tensioni nel Pdl (ci sono settori per niente contenti di passare la mano ai Riformatori), ieri Delogu ha frenato. Il coordinamento del Pdl, che si sarebbe dovuto riunire ieri, si terrà lunedì per valutare la proposta degli alleati (Fantola è sostenuto anche Udc, Psd’Az e Uds). «Non dimentichiamoci - ha precisato Delogu - che il Pdl è il partito più forte a Cagliari, è un partito che vuole trattare con tutti, ma non possiamo dare un mandato in bianco». La giornata decisiva sarà quindi quella del 14: non viene escluso che nel coordinamento vengano proposti anche candidati «azzurri», tra i quali il vice presidente della Regione Giorgio La Spisa.
L’idea di Delogu e Cappellacci, entrambi favorevoli a Fantola, è quella di rafforzare politicamente la Regione. I Riformatori si erano detti delusi dalla chiusura della verifica di ottobre: se dovessero ottenere il sì definitivo su Fantola per Cagliari non solleverebbero più problemi sulla giunta regionale.
Ed è per questo motivo che Cappellacci e il Pdl hanno accontentato il Psd’Az nella staffetta ai Trasporti tra il tecnico Angelo Carta (contento di potersi preparare alle amministrative di Dorgali) e il consigliere regionale Christian Solinas. Anche i sardisti avevano dichiarato che «la verifica politica non è chiusa». E ora? Il segnale per Cappellacci non è positivo. Perché l’ingresso in giunta di Giacomo Sanna (capogruppo in Consiglio e presidente del partito) sarebbe stato per i sardisti molto più impegnativo, persino vincolante. Circola infatti con insistenza la voce che il Psd’Az stia seriamente valutando la possibilità di prendere le distanze dalla maggioranza regionale.
E minaccioso si fa pure l’Udc, il cui gruppi si rafforza trasformandosi, con l’ingresso di Fli, in «terzo polo». Insomma, le due strategie a confronto (quella del Pdl e di Cappellacci e quella degli alleati) rischiano di non collimare affatto.