La Regione accredita i fondi: via ai pagamenti di dicembre, gennaio e della tredicesima
Per la ristrutturazione del debito contattate cinque banche
Guerra tra i sindacati: Uil, Cisal e Libersind minacciano querele per diffamazione contro i segretari di Cgil, Cisl, Snater e Css.
A 69 giorni dall'ultima busta paga, ieri i 240 dipendenti del Teatro lirico hanno incominciato a ricevere lo stipendio di dicembre e gennaio e la tredicesima. Il pagamento è stato disposto dopo che la ragioneria regionale ha accreditato un terzo dei 9,7 milioni di euro stanziati per la Fondazione nella Finanziaria regionale, cioè poco più di 3,2 milioni di euro. Fondi appena sufficienti per pagare gli arretrati, che ammontano a 2.980.000 euro.
ARIA DI QUERELA Ma la buona notizia non placa la guerra tra i sindacati. A Uil, Cisal e Libersind non sono piaciute alcune frasi contenute nella nota stampa in cui Cgil, Cisl, Snater e Css criticavano la decisione dei colleghi di proclamare uno sciopero per sabato scorso. «Il nostro avvocato ritiene che ci siano gli estremi della diffamazione a mezzo stampa», anticipa Tonino Ortega, segretario generale della Uilcom-Uil. Che attacca: «È evidente che l'azione delle segreterie Cgil, Cisl, Snater e Css ha perso la sua efficacia ed i sindacati che l'hanno intrapresa assumono comportamenti deontologicamente scorretti attaccando i sindacati che oggi intraprendono azioni più forti e più visibili delle loro. Sarà la magistratura», prosegue Ortega, «a procedere se nelle dichiarazioni dei segretari si ravviseranno gli estremi di reato».
Poi l'affondo sulle questioni finanziarie. «Questo Teatro», sostiene il leader della Uil, «ha necessità di ristrutturare il debito ed è questo al momento l'aspetto più urgente e più preoccupante. Serve un atto politico che permetta al Lirico di avere le credenziali per accedere ad un mutuo per evitare di regalare un milione di euro di interessi passivi».
LE CINQUE BANCHE Una questione, quella della ristrutturazione del debito, che il consiglio di amministrazione ha ben presente: 15 giorni fa sono state interpellate cinque banche alle quali è stato chiesto di tracciare un percorso per trasformare il debito patrimoniale dal breve e medio al lungo periodo. Quando arriveranno le proposte, il cda sceglierà quella che riterrà più conveniente. Essendo la Fondazione priva di beni immobili, è stato ipotizzato che il Comune ceda alla Fondazione l'edificio di via Sant'Alenixedda. Ma perché accada occorre il via libera del Consiglio comunale.
L'APPELLO Uil, Cisal e Libersind attaccano poi il sindaco, cui le altre sigle, al contrario, riconoscono un lavoro proficuo verso il risanamento: «Era presidente a fine mandato Meli, è stato presidente per tutta la gestione Pietrantonio ed è a perfetta conoscenza del percorso che ci ha portato a questo punto». Poi la richiesta di tregua: «Non vogliamo spaccature con i vertici politici dell'azienda ma che si acceleri un processo che non può essere rinviato a dopo le elezioni: se per sollecitare decisioni fosse necessario sospendere ancora l'attività del Teatro lo faremo». (f.ma.)
09/02/2011