Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il centrodestra, primo sì a Fantola

Fonte: L'Unione Sarda
8 febbraio 2011


Allarme per Cappellacci: una lettera con pesanti minacce

La maggioranza decide di puntare sul leader dei Riformatori per mantenere la roccaforte Cagliari. Massimo Fantola, da ieri sera, ha il via libera ufficioso del centrodestra.
Nelle stesse ore, però, l'atmosfera di positiva collaborazione fra i partiti di governo viene scossa dalle minacce di morte arrivate al presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Una lettera, dal contenuto scioccante, viene recapitata nel pomeriggio a Villa Devoto. Lo stile è mutuato dal cinema - con le lettere ritagliate dai giornali - e il testo è inequivocabile: se sorgerà una caserma dei carabinieri nel Nuorese, la vita di Cappellacci sarà in pericolo.
LA MINACCIA La fotocopia della lettera era nelle mani del governatore nel corso del vertice, l'originale è in possesso dei carabinieri, impegnati nelle prime indagini. La minaccia di morte arriva dopo le dichiarazioni di Cappellacci al vertice Oristano col ministro dell'Interno, Roberto Maroni: «Il nostro territorio ha bisogno di maggiore controllo, credo serva una caserma dei militari nel Nuorese, dove è necessaria anche una risposta sociale ai troppi episodi di violenza». La risposta arriva con una lettera anonima, minacciosa, gesto che tiene altissima la tensione e che colloca ancora una volta gli amministratori in primo piano, loro malgrado.
SÌ A FANTOLA Quello di ieri era un vertice dove le decisioni si dovevano prendere davvero. Il centrodestra, rappresentato dai vertici regionali, ha dato il suo benestare per la candidatura di Fantola a Cagliari, con il Pdl che ha posticipato il coordinamento di una settimana. Tutti d'accordo, insomma, ma c'è un paletto ben piantato sul tavolo della coalizione: i big del Pdl o degli altri partiti non potranno organizzare liste civiche, perché alle elezioni di Cagliari, ma anche a Iglesias, Carbonia, Monserrato, Capoterra e Sinnai potranno correre solo i simboli dei maggiori partiti, più la Destra. In sintesi: un secondo episodio del caso Massidda non è contemplato, chi ha voglia di emergere e di giocarsi la faccia sulla piazze maggiori deve cambiare idea.
CHI C'ERA Alla riunione hanno partecipato il governatore Cappellacci, il coordinatore del Pdl Mariano Delogu e il vicario Settimo Nizzi, il capogruppo Mario Diana e l'assessore agli Enti locali, Nicolò Rassu; poi Mario Floris, segretario dell'Uds e assessore degli Affari generali; l'assessore all'Ambiente Giorgio Oppi (per l'Udc), con il capogruppo Giulio Steri; per i Riformatori il capogruppo Pierpaolo Vargiu e il consigliere Franco Meloni; il presidente del Psd'Az, Giacomo Sanna, e il segretario Giovanni Colli, quindi Franco Cuccureddu, coordinatore dell'Mpa.
LE ALLEANZE A Villa Devoto il centrodestra sceglie di puntare sull'ex senatore per affrontare il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda, ma l'alleanza non è ancora chiusa. Ieri si è deciso di aspettare un veto ufficiale romano per quanto riguarda Futuro e libertà, prima di estromettere i finiani dalla coalizione. Non sarà una decisione facile, seppure solo 48 ore fa il premier Silvio Berlusconi abbia di fatto vietato qualsiasi accordo con Fli. Nell'Isola, ci sono intese che funzionano (come quella fra Pdl e Udc) nonostante a Roma i due partiti siano avversari.
«Anche il Pdl ha le sue figure di peso per una candidatura come questa», ha sottolineato Cappellacci, «certamente Giorgio La Spisa è una di queste, ma penso che il suo incarico nella giunta sia talmente delicato e svolto con grande capacità da non prevedere, per lui, un altro percorso politico».
I SARDISTI Sanna e Colli hanno comunicato agli alleati l'intenzione di sostituire l'assessore ai Trasporti, Angelo Carta, con il consigliere Christian Solinas. Nessuno ha avuto da eccepire: «Sono questioni fra il governatore e i Quattro Mori», è stato il parere comune. Insomma, solo un cambio tutto interno al Psd'Az.
LE COMMISSIONI Sulla spartizione delle due presidenze di commissione, Autonomia e Industria, si è consumato l'unico strappino della serata. Sembrava scontato che dovessero andare al Pdl, ma Cuccureddu (Mpa) ha rivendicato per il gruppo misto la Prima commissione. Il Pdl gli ha chiesto di fare un passo indietro, questa la sua replica: «Proposta irricevibile».
IL TERZO POLO Intanto, fra l'Udc e i due consiglieri di Futuro e libertà, Ignazio Artizzu e Matteo Sanna, è vicino l'accordo per arrivare a un'unica formazione in Consiglio, che potrebbe contare su ben dieci consiglieri: sette dell'Udc, due di Fli e Roberto Capelli, esponente di Alleanza per l'Italia, ex dell'Udc. «Si farà il gruppo con Fli, penso attraverso un'adesione tecnica», sostiene Oppi, senza escludere che in questa formazione così variegata possa entrare anche l'Api: «Ma tutto dovrà essere fatto con la massima trasparenza», sottolinea il leader dell'Udc.
Ma il Polo della Nazione, in Sardegna, nasce già con una contraddizione. Passi per l'Udc, che a Roma è all'opposizione rispetto alla maggioranza di centrodestra, seppure da queste parti cammini insieme al Pdl. Ma Fli è un partito distante dalle posizioni di Silvio Berlusconi, sia a Roma che in Sardegna. E l'Api (di Francesco Rutelli) è un partito di centrosinistra. «L'adesione al nuovo gruppo è squisitamente politica e non c'è niente di tecnico», dice il coordinatore sardo di Fli, Artizzu, «il percorso è caratterizzato da un'anomalìa politica, ma stiamo comunicando agli elettori che si va verso la costruzione del terzo polo». Marco Marraccini, coordinatore regionale dell'Api, precisa: «In Sardegna non sono stati ancora definiti gli assetti», segnale che la chiusura del cerchio è ancora lontana. Di sicuro, non sarà facile spiegarlo agli elettori.
ENRICO PILIA

08/02/2011