Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Incentivi più facili per le imprese

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

Commercio. Le modifiche alla legge regionale 9 superano il sistema a bando. Gli ambulanti potranno cedere le licenze
Cambia la procedura di finanziamento. «Ora le risorse»
Le modifiche alleggeriscono il lavoro delle banche e gli imprenditori potranno contare sui Confidi.
La burocrazia diventa amica delle aziende commerciali sarde. Dopo le modifiche alla legge 9 del 2002, l'accesso al credito agevolato sarà più veloce. E questo grazie alla trasformazione della procedura “da bando” “a sportello”.
L'assessore regionale degli Enti locali, Nicola Rassu, tra i proponenti della nuova formulazione della norma, è soddisfatto: «Sino ad oggi sono state presentate circa 2.700 domande di incentivazione. Di queste, con il vecchio sistema a bando, sono state prese in considerazione per il finanziamento soltanto 140». Motivo? «La colpa è delle lungaggini di un sistema (quello a bando appunto) secondo il quale solo le imprese che partecipano e che rientrano nella graduatoria possono avere l'incentivazione», continua Rassu. «Questo scarso numero di domande finanziate equivale al fallimento di una legge».
Non solo. «Finora il bando veniva presentato una volta all'anno», precisa l'assessore, «dunque tutte le aziende che non rientravano nei tempi previsti dal bando stesso restavano escluse dal sistema e non potevano ottenere i contributi».
LE BANCHE Da oggi, con il passaggio “a sportello”, e con il conseguente sviluppo del sistema su tutto il territorio, le imprese commerciali potranno presentarsi negli istituti di credito per fare richiesta di finanziamento. Le loro pratiche saranno esaminate dagli uffici e se i requisiti corrisponderanno a quelli richiesti, i finanziamenti avranno il via libera. «Questo succede per le domande di contributi in conto capitale e in conto interessi, cioè tutte quelle domande che non riguardano gli investimenti», puntualizza Rassu. «Le aziende che si trovano sul territorio, in questo modo, non saranno costrette a rivolgersi agli istituti di Cagliari, ma potranno dirigersi nelle banche dislocate su tutto il territorio regionale».
I CONFIDI Le modifiche alla legge 9 si propongono di alleggerire il lavoro delle banche. I consorzi fidi avranno un rapporto diretto con le aziende. Ogni imprenditore, infatti, potrà rivolgersi ai confidi per istruire la propria pratica. «L'iter sarà più veloce», commenta l'assessore. «In altri termini, si potrà dare una risposta rapida all'alto numero di domande sinora disatteso». In ogni caso, le incentivazioni concesse attraverso l'intervento dell'assessorato regionale competente avverranno secondo l'ordine cronologico di presentazione delle richieste nei limiti delle disponibilità finanziarie.
LE IMPRESE L'organizzazione della Confcommercio di Cagliari plaude alla norma varata dal Consiglio regionale. «Con l'eliminazione della procedura a bando», dichiara Giancarlo Deidda, presidente di Confcommercio Cagliari, «vengono finalmente soddisfatte le esigenze avanzate più volte dagli operatori. L'estrema rigidità nella lunga e farraginosa fase di istruttoria delle istanze non ha mai consentito un'adeguata programmazione degli investimenti».
Tuttavia, per l'associazione dei commercianti, ora bisogna «adeguare la dotazione finanziaria alle effettive esigenze delle imprese del comparto, dato che con gli stanziamenti previsti negli ultimi bandi è stato soddisfatto poco più del 10 per cento delle richieste. Basti pensare», incalza Deidda, «che il bando 2009, su uno stanziamento di soli 7 milioni di euro per l'intero territorio regionale, riuscirebbe a soddisfare circa 150 richieste, a fronte di oltre 1.000 domande».
GLI AMBULANTI L'intervento sulla legge 9 riguarda anche gli ambulanti e i proprietari di box nei mercati civici. Per loro, d'ora in avanti, sarà possibile trasferire l'attività ai dipendenti o ad altri interessati. «Ciò garantirà un minimo di ristoro a chi in tanti anni ha tenuto in piedi un'attività economica importante, ma in difficoltà, come quella dell'ambulantato», commenta Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio regionale e padre dell'emendamento che ha introdotto la novità, fortemente voluta anche dall'assessore regionale del commercio Luigi Crisponi.
«Per anni mi sono scontrato con un atteggiamento di chiusura da parte della burocrazia regionale su questo punto specifico», conclude Cossa, «ora invece il Consiglio regionale ha finalmente detto una parola chiara e definitiva. La cessione dell'attività sana una situazione che recava un grave danno agli imprenditori del comparto».
LANFRANCO OLIVIERI

05/02/2011