Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Attentati, arrivano le unità speciali

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

A Cagliari i responsabili nazionali e locali della Polizia per un incontro operativo

Le analogie e le differenze tra i diversi attentati e il modus operandi di chi ha realizzato le azioni intimidatorie. Di questo si è discusso nel vertice che si è tenuto ieri in questura a Cagliari tra i responsabili dello Sco e dell'Antiterrorismo della Polizia, i dirigenti delle squadre mobili e delle Digos di tutte le questure sarde.
L'incontro ha consentito di delineare e individuare specifiche strategie investigative da utilizzare per scoprire le ragioni e gli autori degli atti intimidatori compiuti in questi mesi a danno di diversi amministratori locali. Saranno ora le unità investigative speciali che saranno costituite nei prossimi giorni, come annunciato dal ministro Roberto Maroni nell'incontro con i sindaci sardi, ad approfondire gli spunti investigativi emersi nella riunione di ieri.
IL VERTICE A Cagliari sono arrivati il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia Gilberto Calderozzi e l'esperto dell'Antiterrorismo Ignazio Coccia, con l'obiettivo di costituire nelle questure sarde nuclei investigativi speciali con il compito di individuare gli autori delle 58 "azioni criminose" compiute in un anno contro gli amministratori locali.
La decisione di istituire le squadre speciali di indagine, è stata presa dal ministro dell'Interno nell'incontro avuto a Oristano con i rappresentanti di 240 Comuni sardi. Si tratta del primo dei tre impegni individuati per contrastare i fenomeni di intimidazione che hanno interessato esponenti politici dell'Isola in quest'ultimo periodo. Il progetto, condiviso con il capo della Polizia Antonio Manganelli, ha l'obiettivo di formare un nucleo di specialisti della polizia, proprio per scoprire gli autori e le ragioni degli attentati.
IL MINISTRO Nel corso della sua visita in Sardegna, il ministro Maroni aveva sottolineato proprio la necessità di avere a disposizione, più che un numero maggiore di uomini, personale specializzato per il contrasto. E non è un caso che gli altri due progetti individuati puntino ad istituire, entro febbraio, un patto territoriale per la sicurezza e un pool speciale di controllo e sicurezza in modo da assicurare serenità alla campagna elettorale che in primavera interesserà oltre 90 Comuni.
I NUMERI «Anche se le statistiche ci dicono che i delitti in generale nell'Isola sono in diminuzione: -2,7% nel 2009 e -5% nel 2010», aveva detto Maroni a Oristano, «ciò non significa che la nostra attenzione debba diminuire, anzi dobbiamo trovare la strada giusta». Secondo il titolare dell'Interno «dobbiamo intervenire in modo mirato per contrastare il fenomeno della violenza. Spesso è stato dimostrato che interventi emotivi, come mandare l'Esercito, non risolvono il problema ma, come abbiamo fatto per Caserta prima e Reggio Calabria poi, anche per la Sardegna dobbiamo studiare un modello utile, efficace nel territorio, perché qui non c'è solo un problema di ordine pubblico, ma di disagio sociale e crisi economica, se è vero come dicono i dati Istat che la disoccupazione giovanile in Sardegna è al 44%».

05/02/2011