Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Centrodestra e Pd, duplice resa dei conti

Fonte: La Nuova Sardegna
7 febbraio 2011


Gli scontri interni sui candidati alle elezioni, rimpasto di giunta, nomine e primarie




FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Lunedì da resa dei conti, in due vertici distinti, per il Centrodestra e il Pd. La maggioranza regionale affronta temi scottanti quali il rimpasto, le nomine e il candidato sindaco di Cagliari. I democratici, dopo la sconfitta di Antonello Cabras alle primarie, devono verificare la tenuta della segreteria Lai. E si dividono sull’Anci tra ex Ds ed ex Margherita.
Il vertice del centrodestra è ufficialmente sul disegno di legge collegato alla Finanziaria, sulla riforma sanitaria e su quella del sistema idrico integrato: sono gli argomenti più importanti da affrontare entro la fine di marzo in Consiglio regionale. Ma a Villa Devoto, nel tavolo con il presidente Ugo Cappellacci, alle 17.30 di oggi i partiti di una coalizione sempre più inquieta metteranno altre questioni politiche su cui sono divisi.
La prima questione è quella del candidato sindaco di Cagliari. I Riformatori, con l’appoggio di Udc, Psd’Az e Uds, hanno già designato il loro leader Massimo Fantola (tre volte consigliere regionale e poi senatore). Ma nel Pdl sono spuntate diverse candidature, la più robusta è quella di Giorgio La Spisa, vice presidente della Regione. A Roma il vertice del partito berlusconiano, pur rivendicando la leadership, si è detto pronto a sostenere Fantola a patto che ci sia una strategica riconferma dell’alleanza regionale. Il Pdl, in sostanza, è arrivato a ciò che tutti smentivano: legare la candidatura di Cagliari alla verifica dato che i Riformatori si erano detti delusi del rimpasto di ottobre.
Sulla verifica, però, pesano due macigni. Il primo è l’insistenza del Psd’Az per la sostituzione dell’assessore tecnico Angelo Carta (Trasporti). Si è appreso che il designato non sarebbe il capogruppo Giacomo Sanna ma il consigliere alla prima legislatura Christian Solinas. Cappellacci difende Carta.
Il secondo macigno riguarda il terzo polo. La notizia che in Consiglio regionale Udc (sette consiglieri) e Fli (2) si uniscano in uno stesso gruppo, come ha ipotizzato il segretario e assessore Giorgio Oppi, non piace affatto al Pdl, che vorrebbe porre una sorta di veto. L’Udc non solo non vuole accettarlo ma sembra appoggiare la richiesta di settori del Pdl che vogliono la sostituzione di un assessore molto caro al presidente, il responsabile dell’Agricoltura Andrea Prato (la proroga decisa nella verifica di ottobre aveva come scadenza la fine del 2010). Ma, come per Carta, Cappellacci difende a muso duro anche Prato. C’è chi prevede qualche scintilla già oggi.
La questione Udc-Fli potrebbe deflagare alla Regione se in campo nazionale si andasse alle elezioni anticipate. Il disimpegno di Udc e Fli per Cappellacci potrebbe essere la fine, perché nel terzo polo potrebbe presentarsi anche il Psd’Az: a quel punto la giunta non avrebbe più i numeri per stare in piedi.
Altro tema scottante sono le presidenze delle due commissioni consiliari rimaste scoperte (Riforme e Industria). Il Pdl ha fatto due designazioni: Pietro Pittalis, che ha subito rinunciato, e Alberto Randazzo. Ma gli alleati hanno fatto mancare il numero legale perché al partito di maggioranza ne vogliono concedere una sola. Se oggi l’accordo fosse sulla spartizione a metà, la parte del Pdl che venisse esclusa andrebbe su tutte le furie.