Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sgarbi e i segreti della Sagrada Familia

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

Lezione del critico nell'ambito della mostra su Gaudì in corso alla Passeggiata coperta
E per l'Unità d'Italia, al Bastione esporranno 80 artisti sardi
Alla Passeggiata coperta circa 300 persone hanno assistito alla lectio magistralis.
L'architettura come natura, cioè un organismo che vive al di là del suo creatore. Questa è, secondo Vittorio Sgarbi, l'essenza della Sagrada Familia, il tempio situato in Carrer de Sardenya di Barcellona ideato dall'estroso architetto catalano Antoni Gaudì.
Ieri sera in una Passeggiata coperta del Bastione Saint Remy gremita di persone (circa 300), il critico d'arte più famoso d'Italia ha svolto la sua lectio magistralis in occasione del convegno “Architettura come elevazione e sogno”, evento collaterale della mostra curata dal sardo Angelo Ziranu, uno degli architetti che lavora nel cantiere della Sagrada, moderato da Ada Lai, direttore generale dell'assessorato regionale al Turismo.
IL LIBERTY L'analisi di Sgarbi si concentra tutta su l' art nouveau e il liberty, due stili decorativi «presenti in tutta Europa, dai villaggi più piccoli alle grandi capitali». E anche nella guglie del tempio della capitale catalana, che «traducono in stile floreale il gotico». Se quest'ultimo costituisce la struttura del tempio, «le decorazioni liberty la rafforzano». Per spiegare questo concetto il critico d'arte utilizza una metafora naturale: «È come l'edera o il glicine che crescono su un albero - la struttura - per abbellirlo, fino a divenire un tutt'uno con esso».
LA NATURA Con l'ideazione della Sagrada Familia, Gaudì «è come se avesse creato un organismo che vive, una pianta, un bosco. È la natura che cresce e va oltre il suo creatore». Ed è proprio quello che è accaduto al tempio catalano, la cui costruzione, ricorda Sgarbi, «copre tre secoli», essendo iniziata a fine Ottocento, 126 anni fa.
BIENNALE Se l'oggetto della lectio era l'architettura di Gaudì, Sgarbi ricorda anche il suo ruolo di presidente della Biennale di Venezia, «che per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia sarà in ogni capoluogo di Regione». Le installazioni in città, anticipa, saranno allestite sempre nella Passeggiata coperta, «che vedrà le opere di oltre 80 artisti isolani», ricorda il critico d'arte. Il Comune attende, in proposito, la delibera della Regione.
I NUMERI Il docente universitario Antonio Tramontin ha ricordato i numeri della mostra: «Ventiduemila visitatori in 45 giorni una media di 400 al giorno». Mentre Angelo Ziranu ha spiegato l'arte di Gaudì, che «parte da geometrie semplici», come è possibile vedere nelle installazioni della mostra visitabile fino al 19 febbraio.
LA POLITICA Sgarbi, oltre ad essere un critico d'arte, è conosciuto anche per la sua vis polemica ardimentosa, che ieri ha utilizzato per parlare dei recenti fatti di cronaca giudiziaria che investono il premier Silvio Berlusconi. «Da due settimane mi astengo dal fare sesso per paura che un poliziotto spii dal buco della serratura», ha sostenuto il sindaco di Salemi, strappando al pubblico qualche applauso e tanti sorrisi. Ma Sgarbi irrompe anche nel dibattito circa un possibile rimpasto nel governo - peraltro escluso proprio ieri da Berlusconi - proponendo il leader radicale Marco Pannella, «uno che si è sempre battuto per i diritti delle vittime degli errori giudiziari», come ministro della Giustizia. Ma ha anche ricordato il suo attuale ruolo di «consigliere del Principe», ovvero del capo del Governo, «che ha fatto l'errore di dare a Bondi (di cui è consulente, ndr) invece che a me il ministero della Cultura».
IL CACHET Ma quanto è costata la lezione di Sgarbi? «Cinquemila euro, il cachet che il critico d'arte percepisce per ogni sua lezione», rivela Ada Lai.
MARIO GOTTARDI

07/02/2011