Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, no all'estensione dei vincoli

Fonte: L'Unione Sarda
3 febbraio 2011

La sentenza. Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato rigetta il ricorso della Giunta Soru

Non ci sarebbe la prova del rinvenimento di nuovi sepolcri

La decisione non è ancora ufficiale ma, come accade di frequente nel giudizio amministrativo, è già filtrata.
Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato ha detto no all'estensione dei vincoli paesaggistici sul colle di Tuvixeddu sanciti con il Piano paesaggistico regionale.
La decisione non è ancora ufficiale ma, come accade di frequente nel giudizio amministrativo, è già filtrata: il collegio presieduto da Giuseppe Severini ha respinto il ricorso in appello della Regione contro la sentenza del Tar Sardegna che aveva annullato la delibera con cui la Giunta approvava il primo ambito del Ppr che estendeva i vincoli sull'area funeraria sul colle di Tuvixeddu ampliandola da venti a cinquanta ettari.
L'IMPUGNAZIONE La delibera del 5 settembre del 2006 era stata impugnata da Comune e Coimpresa (che avevano contestato anche numerosi altri atti) e il Tar aveva dato loro ragione accogliendo parte delle richieste del Municipio. In una sentenza di 110 pagine, i giudici avevano, in estrema sintesi, ritenuto che non ci fosse la prova del ritrovamento di sepolcri all'esterno dell'area già vincolata che giustificassero l'estensione della zona protetta. La Giunta Soru si era appellata (si erano costituiti in giudizio anche il Ministero per i beni e le attività culturali ed erano intervenuti nel giudizio ad adiuvandum anche le associazioni Sardegna democratica e Italia nostra e ad opponendum Nuova iniziative Coimpresa) ribadendo, tra gli altri punti, che «sono di interesse paesaggistico le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore del codice Urbani».
Il Consiglio di Stato aveva ritenuto le ragioni di Viale Trento così degne di attenzione da disporre un istruttoria per verificare le tesi a supporto dell'appello, in primis l'esistenza di nuovi rinvenimenti.
La conferma della sentenza di primo grado farebbe supporre che Palazzo Spada non abbia rinvenuto sepolcri oltre la zona vincolata.
LA TESI DEL COMUNE Del resto osservava, il Comune, che «l'area funeraria, presente sul colle, interessa solo circa 10 ettari ed è stata già rigorosamente tutelata e completamente inclusa nel parco archeologico e museale di circa 20 ettari, previsto dagli accordi di programma. La nuova classificazione attribuita dal Ppr, invece, renderebbe tutta l'area in questione vincolata all'acquisizione del nulla osta archeologico, anche per l'edificazione sulla parte in precedenza non interessata dal vincolo».
I DUBBI DEI GIUDICI Ma secondo i giudici di primo grado, «la nuova perimetrazione della zona di Tuvixeddu, come risulta nella cartografia allegata al piano, ed inserita secondo la legenda fra le “Aree caratterizzate da preesistenze con valenza storico culturale” nell'ambito del paesaggio costiero, non appare dalle risultanze probatorie supportata da idonei approfondimenti che rendano conto dell'avvenuto e puntuale esame dello stato dei luoghi, né di un percorso ricognitivo, accertabile a posteriori e assunto a base di quello che si configura, per la maggior parte, come un vincolo nuovo senza basi cognitive certe, quanto meno nella fase dell'approvazione del Piano paesistico».
Sulla causa, il Consiglio di Stato aveva depositato una decisione interlocutoria lo scorso 27 luglio. Il 25 gennaio, una settimana fa, la discussione nell'udienza pubblica. L'esito è certo ma per conoscere le motivazioni occorre attendere il deposito della sentenza che, se avesse confermato i vincoli, avrebbe messo una pietra tombale sull'accordo di programma del 2000. (f.ma.)

03/02/2011