Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«In campo l'antiterrorismo»

Fonte: L'Unione Sarda
3 febbraio 2011


Maroni: nuclei investigativi speciali contro l'ondata di attentati

DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE MELONI
ORISTANO Contro gli attentati ai sindaci servono investigatori specializzati, come quelli antiterrorismo. Anzi, proprio quelli: «Del resto per me è terroristico ogni atto violento contro le istituzioni», dice il ministro dell'Interno Roberto Maroni, alla sua terza visita sarda in tre mesi. Davanti agli amministratori di oltre 240 Comuni sui 377 dell'Isola (circa 200 le fasce tricolori in sala), riuniti dall'Anci al teatro Garau di Oristano, il titolare del Viminale annuncia il suo piano per contrastare l'ondata di atti intimidatori contro gli enti locali.
INTELLIGENCE «Ne ho già parlato col capo della polizia: nelle questure sarde - dice Maroni - formeremo subito dei nuclei investigativi speciali, formati dal Servizio centrale operativo e dai servizi antiterrorismo. È necessario per capire bene il fenomeno, zona per zona, e agire correttamente». È solo una delle misure annunciate dal ministro, ma la più importante: anche perché risponde alla prima richiesta dell'Anci, l'Associazione dei Comuni che già a ottobre, nel vertice a Cagliari successivo all'attentato al sindaco di Ottana Giampaolo Marras, aveva ottenuto da Maroni la promessa di un incontro con i sindaci sardi.
L'occasione è così solenne che c'è anche Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente nazionale Anci. Ascolta le lamentele dei suoi colleghi, insieme al ministro e al leader regionale dell'Associazione, Tore Cherchi, al presidente della Regione Ugo Cappellacci, al sindaco di Cagliari Emilio Floris, a quello oristanese Angela Nonnis. Una sfilata di quindici eletti dal popolo che parlano praticamente con una voce sola, per chiedere una maggiore attenzione e presenza dello Stato nel territorio.
LE TESTIMONIANZE Molti possono raccontare esperienze personali di paura ormai quotidiana: lo stesso Marras, Gianni Murineddu di Benetutti, Pietrina Ticca di Illorai (quattro episodi subìti, tra cui l'uccisione e la mutilazione del suo cavallo, in poco più di un anno), Roberto Marceddu di Gairo (che riferisce delle minacce dirette anche a sua figlia). E altri.
Invocano misure urgenti, per l'ordine pubblico ma anche per lo sviluppo. Nella prima categoria rientra la richiesta di inasprire le pene dei reati («ma non è un vero deterrente», risponderà Maroni), di rivedere la norma sui risarcimenti agli amministratori, di potenziare la videosorveglianza e la presenza delle forze dell'ordine. «Ma non serve militarizzare il territorio», precisano Antonio Gaia (Sarule) e il sindaco di Nuoro Sandro Bianchi: semmai serve «più intelligence» e «investimenti in cultura».
GLI APPELLI «Bisogna ripartire proprio dalla cultura della legalità», nota Sergio Chiamparino, «e rivalutare la figura dei sindaci: indicati a volte come la casta, gli spreconi, ma è gente che, spesso per pochi euro, deve dare risposte ai cittadini su tutto, dalle buche nelle strade alla crisi Fiat, o di Alcoa». «Servono soluzioni su misura per l'Isola, come è accaduto in altre regioni», è l'appello di Ugo Cappellacci: «Gli attentati contro gli amministratori sono vili e odiosi, e gli attentatori non sono uomini ma farabutti. Ci aspettiamo tanto da Maroni, ministro sempre disponibilissimo alle sollecitazioni della Regione».
L'ANNUNCIO E il ministro risponde, pragmaticamente, con numeri e proposte. Cita le «58 azioni criminali contro amministratori locali sardi» negli ultimi mesi (12 a gennaio 2011, aveva appena ricordato Tore Cherchi). E 21 solo in Provincia di Nuoro. «Non c'è un problema di criminalità organizzata, e i reati comuni sono in calo da due anni», prosegue Maroni: «Nel 2010, il 5 per cento in meno rispetto al 2009». Resta un'emergenza che richiede attenzione e interventi concreti: «Inutile mandare l'esercito per un mese se poi tutto torna come prima».
Meglio applicare il modello utilizzato a Caserta dopo gli scontri tra camorra e immigrati: «Abbiamo studiato interventi specifici. Voglio farlo anche qui creando una cabina di regia per la sicurezza, con incontri periodici tra ministero, Regione, Anci». Lo stesso Maroni si impegna a partecipare a verifiche mensili «e a portare altri ministri, dalle Politiche sociali all'Istruzione alle Attività produttive, che siano eventualmente utili per le tematiche da discutere». Certo, ammette poi, «non so quanto durerà questo Governo».
Sul piano tecnico, oltre ai nuclei speciali nelle questure il ministro propone «un patto territoriale per la sicurezza», che serva a «verificare tutti gli insediamenti delle forze dell'ordine in Sardegna, e la loro efficacia». E poi «un'azione speciale in vista della prossima campagna elettorale amministrativa, che riguarda 95 Comuni sardi, per evitare che atti violenti possano turbarla».
L'ANCI Promesse su cui Tore Cherchi esprime «soddisfazione: ovviamente attendiamo che siano mantenute, ma l'assemblea di Oristano è positiva». In apertura il presidente dell'Anci Sardegna aveva ricordato che «la violenza si nutre del malessere, anche se questo non la giustifica mai». Il punto è che «c'è una sorta di impunità generalizzata, i casi risolti sono pochi nonostante l'ottimo lavoro delle forze dell'ordine». «Ora ci sono impegni precisi del Viminale», commenta Cherchi al termine dell'incontro, «noi collaboreremo e vigileremo sull'attuazione».

03/02/2011