Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Appello alla Regione per salvare forte Sant’Ignazio

Fonte: La Nuova Sardegna
2 febbraio 2011

Lettera congiunta circoscrizione-Comune, parla il presidente del parlamentino di Sant’Elia-Calamosca, Paolo Truzzu

«Questo è un angolo di grande richiamo per i turisti»
CAGLIARI. L’appello per l’anfiteatro, l’assessore alla Cultura l’ha lanciato in margine a un incontro col presidente della circoscrizione 5, Paolo Truzzu, e i consiglieri sul futuro del forte piemontese di Sant’Ignazio. Pellegrini e Truzzu hanno firmato un documento per il presidente della giunta regionale e la soprintendenza ai beni monumentali dove si denuncia il rischio di crollo del monumento e si chiede un intervento urgente per metterlo in sicurezza. Si chiede anche di poter ragionare sul futuro del fortino, passato dai militari alla Regione, così come la Torre dei Segnali e, già da tempo, quella del Prezzemolo. «Il fortino - spiega Pellegrini - è il punto culminante di un vero e proprio sistema monumentale, ambientale e storico. Dal Lazzaretto si sale alla Torre dei Segnali e dopo cento metri si arriva al fortino in mezzo a una natura bella. Più avanti, si entra nel XX secolo con le piazzole antiaeree. Se aggiungiamo il panorama e il paesaggio, se posso citare le mie esperienze di canoista, stiamo parlando di una Polinesia ricca di storia. Nell’articolo 5 della legge finanziaria c’è la volontà di stimolare le iniziative locali sulle risorse locali: il fortino è un contenitore ideale per museo sulla storia del golfo di Cagliari, che ha avuto un ruolo nella storia. Ecco: il fortino è una risorsa locale pronta da raccogliere». Anche la Torre del Prezzemolo ha una spaccatura che desta preoccupazione: «Risale al 1242 - spiega Paolo Truzzu presidente della circoscrizione 5 - fu la prima di Cagliari, 2 anni fa sollevammo il problema della sua conservazione. Tutto il complesso di Calamosca-Sant’Elia è importante, è un angolo della città da visitare, è un luogo di storia, da qui venne respinto l’assedio dei Francesi. Le mura del forte, originali, sono corrose e rischiano il crollo: non possiamo perdere questa risorsa». (a.s.)