Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Una nuova lottizzazione tra viale Marconi e il parco Terramaini

Fonte: La Nuova Sardegna
1 febbraio 2011

I proprietari hanno chiesto 210mila metri cubi Il nuovo insediamento prevede circa 2500 persone

CAGLIARI. Quasi 210mila metri cubi di cui 145mila per residenze: questo il progetto presentato per l’area che va dal parco di Terramaini a viale Marconi in un triangolo che arriva sino allo stabile dei Vigili del fuoco per circa ventotto ettari. Il piano, presentato al Comune dai proprietari («eredi Marini e ed eredi Mannatzu, più altri») interessa una delle tre grandi aree ancora lottizzabili (assieme a Su Stagioni-San Lorenzo e Fangario) e su questa il Puc prevede limiti chiari.
Il progetto. La proposta è passata in Giunta alla fine del 2010 come ipotesi di delibera per il Consiglio e in questi giorni è arrivata nella commissione all’Urbanistica e ambiente. L’area prevede un «intervento coordinato»: essendo diversi i proprietari, l’operazione è possibile se un certo numero di titolari sono d’accordo. Una norma, questa, per impedire che vi siano progetti scollegati tra di loro e stimolare un qualcosa di unitario. Dei 145mila metri cubi (con costruzioni di dodici metri di altezza), 29mila dovrebbero essere di «edilizia convenzionata», anche se «non c’è alcuna garanzia che questi alloggi vengano realizzati visto che non dovranno essere costruiti dai proponenti del progetto», informa Andrea Scano (Pd, vice presidente della commissione Urbanistica). Poi vi sono 41mila metri cubi per servizi connessi alle residenze e 21mila per altri pubblici, da cedere al Comune.
I servizi. In termini di aree: poco più di otto ettari saranno dati al Comune per realizzare verde pubblico e impianti sportivi. In particolare si tatta dei terreni più vicini al canale di Terramaini dove non è possibile (per la continuità con l’area umida) alcuna lottizzazione. In questo comparto è previsto un campo di tiro con l’arco, uno di baseball e uno di football americano (da costruire a carico dei proprietari del terreno). Altri cinque ettari e quattromila metri quadrati sarano utilizzati per i parcheggi (venticinque metri quadrati per ogni nuovo abitante). Inoltre è prevista una raccolta differenziata dei rifiuti con dei bocchettoni collegati ai contenitori delle varie tipologie, che con un sistema pneumatico spedisce direttamente a una centrale-rifiuti.
Le deroghe. L’area comprende zone «C» (intervento coordinato) e «GS» (verde e servizi sportivi). L’attuale piano regolatore (Puc) prevede la realizzazione di servizi sportivi per il 50 per cento degli interventi e altrettanto per le lottizzazioni; nella richiesta si domanda di portare al 35 per cento il primo settore e al 65 per cento le possibilità di edificazione edilizia. Inoltre il Puc ipotizza per l’area la costruzione di 0,50 metri cubi per ogni metro quadrato di terreno. Mentre i richiedenti vogliono una deroga: lo 0,75 per cento per metro quadrato. Passando in questo modo da 140mila a quasi 210mila metri cubi.
La popolazione. Secondo il progetto l’insediamento dovrebbe permettere abitazioni per circa 2.500 abitanti. Un numero che potrebbe essere superato solo dalle future lottizzazioni di Su Stangioni e San Lorenzo, dove l’amministrazione comunale ha ipotizzato un piano di zona capace di un incremento edilizio per diecimila persone. Ma il problema resta sempre lo stesso e riguarda i costi delle residenze. Negli ultimi 25 anni Cagliari è diminuita di circa quarantamila abitanti mentre l’hinterland è aumentato e Quartu ha raggiunto gli ottantamila abitanti.
La speculazione. «Si tratta di una delle grandi aree ancora disponibili in città», precisa Scano. «Ma per come si presenta, sembra una importante operazione di speculazione da parte dei privati. Con questo intervento il prezzo delle aree crescerà moltissimo, senza, di fatto, ricadute apprezzabili per la città nel suo complesso. Inoltre non vedo alcun intervento adeguato per venire incontro alla richiesta di abiatazioni a costi accettabili». In effetti la commissione, spiega Massimiliano Tavolacci, Udc e presidente della commissione all’Urbanistica, «ne sta discutendo con molta attenzione perchè si tratta di una zona molto sensibile e che ha grossi riflessi anche per la viabilità».