Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Teatro Lirico, nuovo no della Provincia

Fonte: L'Unione Sarda
31 gennaio 2011

Il presidente Milia respinge la proposta di Floris di entrare nel cda: non ci interessano le poltrone



«Ci potrà essere un accordo per l'ingresso della Provincia nel cda della Fondazione del Teatro lirico solo se ci sarà un nuovo e serio piano industriale, con una valida programmazione artistica, ma soprattutto l'allontanamento di coloro di cui sarà certificata la responsabilità della situazione, con la nomina di un commissario che abbia finalmente le carte in regola per traghettarci tutti verso acque più tranquille».
Graziano Milia ribadisce la posizione della Provincia e respinge con decisione la proposta avanzata venerdì dal sindaco Floris di riservare a Viale Ciusa due posti nel consiglio di amministrazione di via Sant'Alenixedda.
«Forse non mi sono spiegato sufficientemente bene», esordisce Milia. «Per educazione - e solo per educazione - torno quindi a ribadire al sindaco Emilio Floris la posizione della Provincia sulla grave crisi strutturale che sta soffocando, e non da ieri, il Lirico. All'amministrazione che rappresento stanno molto a cuore le sorti del teatro, così come la ricerca delle vere responsabilità della crisi, ma soprattutto stanno a cuore le sorti dei lavoratori. Per questo dico che non siamo interessati a qualunque soluzione purché sia, tanto meno alla spartizione di poltrone nel consiglio di amministrazione. Dico invece», prosegue Milia, «che siamo chiamati a guardare con attenzione sia alla verifica dei conti e circostanze pregresse del teatro, che al futuro della stessa Fondazione. In tal senso, vista la situazione, la politica è chiamata a fare un passo indietro, lasciando finalmente strada a coloro che possono professionalmente portare il teatro fuori dalle secche in cui lo si è voluto precipitare per una lunghissima - sempre la stessa - guida e gestione fallimentare del cda. Stupiscono quindi le dichiarazioni rese dal sindaco Floris, stupisce la volontà di non capire che oggi occorre un atto di coraggio e non di accanimento terapeutico, solo per tenere in vita un consiglio di amministrazione».
«Occorre urgentemente azzerare la situazione per ripartire al meglio, e non certo con un colpo di spugna dal vago sapore “nessun colpevole, tutti colpevoli”. Occorre ripartire da basi certe, trasparenti, puntando sui meriti e sulle capacità delle persone che hanno i giusti titoli per essere chiamate a governare l'importante realtà culturale cagliaritana». (f.ma.)

30/01/2011