Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Gli alberi di Natale in via Castiglione»

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2011

I volontari di Fare Verde Cagliari raccoglieranno i tronchi utilizzati nelle festività

L'idea degli ambientalisti: piantarli nello sterrato del Cep

L'area è uno sterrato sbancato per creare parcheggi. «Ma secondo il Puc è destinata a verde pubblico e istruzione».
Con la conclusione delle festività natalizie, sorge l'esigenza dei cittadini di sbarazzarsi degli abeti utilizzati come alberi di Natale. Per questo motivo, l'associazione Fare Verde Cagliari ha richiesto al Comune la possibilità di utilizzare uno spazio cittadino per recuperare e ripiantare gli alberi, considerato che, dai dati forniti dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori), si sono spesi circa 150 milioni di euro per acquistare oltre 8 milioni di alberi in tutta Italia.
IL DESTINO «Anche quest'anno», afferma Simone Spiga, coordinatore provinciale di Fare Verde Cagliari, «la vendita degli alberi finti non è andata tanto bene dato che soltanto cinque milioni di italiani ne hanno usato uno. Il risultato è che le case sono tornate a profumare delle fragranti resine di Picea Abies e di Abies Alba». Piante che dopo le feste finiranno immancabilmente nei cassonetti della spazzatura, nelle discariche abusive o nei caminetti delle villette di campagna dopo essere stati segati, essiccati a dovere e trasformati in legna da ardere. «Un vero scempio», si rammarica Spiga. «Ci chiediamo perché portare avanti questa triste consuetudine, con molte persone che si sbarazzano delle piante buttandole nella spazzatura, quando invece potremmo migliorare le aree verdi della nostra città».
LA PROPOSTA Basterebbe semplicemente convogliare tutti gli alberi di Natale in un luogo di raccolta e poi ripiantarli dove ce n'è più bisogno. L'area ideale che Fare Verde Cagliari ha individuato è lo sterrato situato dietro via Castiglione (tra il Cep e la Fonsarda). «Un'area contesa che nel mese di dicembre è stata sbancata per favorire il parcheggio delle auto in uno spazio destinato invece dal Puc al verde pubblico e all'istruzione», denuncia Spiga. «Vogliamo anche ricordare», riprende l'ambientalista, «che l'usanza dell'abete natalizio discende dalle antiche tradizioni pagane del culto solare e del Sole Invitto, quando l'addobbare con luci un albero significava festeggiare, in concomitanza con il solstizio invernale».
I VOLONTARI La vittoria della vita sulla morte, insomma, e del bene sul male. «L'esatto opposto di quanto purtroppo avviene oggi nella nostra moderna società dei consumi, dove gli abeti, svuotati di ogni significato e simbolismo, vengono volutamente mercificati e commercializzati senza radici per favorirne la morte e quindi l'ulteriore acquisto l'anno successivo». Per quanti quest'anno non hanno voluto rinunciare all'utilizzo di un abete vero, Fare Verde ha deciso di fornire la possibilità di metterlo a disposizione dei suoi volontari che provvederanno a ripiantarlo «in una zona della città dove i residenti chiedono da lungo tempo la creazione di un'area verde, senza però essere ascoltati».
PAOLO LOCHE

04/01/2011