Notte dei poeti
L'attrice a Cagliari un'intensa Ecuba ne Le Troiane
«Ateatro si portano ancora i classici perché parlare dell'oggi significa finire in prigione. E poi l'oggi non lo conosciamo: ad esempio, qualcuno a scuola ha studiato la Resistenza?». Ivana Monti non si fa cruccio della carenza di autori contemporanei. D'altra parte, se così non fosse, non reciterebbe con tanto orgoglio la parte di Ecuba ne Le Troiane di Euripide, la tragedia greca rappresentata ieri sera al Teatro Civico in Castello di Cagliari per la Notte dei Poeti. «Gli autori classici restano i migliori, chi è venuto dopo si è ispirato a loro».
Vero, ma così l'attualità non è rappresentata.
«Falso, lo è eccome: Le Troiane è di spietata attualità. Lo scontro tra Oriente e Occidente c'è in Euripide e sulle pagine dei quotidiani, la mente si è ristretta a tal punto che, per capire l'oggi, è necessario rifarsi agli autori di 2500 anni fa».
Ecuba è la figura dominante della scena.
«È la madre di tanti figli che piange la stirpe e la maternità perdute. Ma rimane la regina delle Troiane e incita le altre principesse a non piangere. Ad Andromaca, ad esempio, dice che la vita, anche quella più infelice, conserva la speranza».
Dario Fo lamenta che è stato abbandonato il teatro contemporaneo e resta solo quello classico, e così non si parla ai giovani.
«L'adattamento dello spettacolo è di Sartre, la sua riduzione porta la durata delle Troiane a poco più di un'ora. Nell'Ottocento gli austriaci dicevano che i giovani patrioti italiani dovevano essere distratti con i festini. Oggi la situazione non è cambiata, ma faccio mie le parole dell'ex presidente Ciampi: incoraggiò i giovani a studiare. Aggiungo che le scolaresche devono andare a teatro».
Ora si preferisce la tv: anche lei interpreta alcune fiction.
«La tv serve per guadagnarmi da vivere, in modo che quando torno a teatro possa scegliere le parti che preferisco senza preoccuparmi del lato economico».
Questa crisi del teatro sta uccidendo la nuova generazione di attori?
«Sui nostri palcoscenici non mancano giovani interpreti di valore. Ecco perché dico che gli insegnanti devono portare i ragazzi a teatro: è il primo educatore democratico, ha insegnato il confronto delle idee».
STEFANIA FRIGAU
03/08/2008