Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Stipendi garantiti solo a novembre»

Fonte: L'Unione Sarda
30 novembre 2010

Lirico. Il sindaco Floris ottiene 1.300.000 di finanziamenti e il Banco di Sardegna sblocca il prestito per le buste paga
La Regione taglia un milione. I dipendenti: via Pietrantonio
Il soprintendente Pietrantonio sempre più in bilico. I dipendenti: «L'occupazione continuerà sino a quando non avremo garanzie anche sulla programmazione della stagione 2011».
Il sindaco porta in banca la garanzia dell'arrivo di 840 mila euro della fondazione Banco di Sardegna (che rientra tra i soci del Lirico) e di 500 mila euro da Arcus, la società che fa capo al ministero dell'Economia che finanzia progetti culturali. E l'istituto di credito sblocca il prestito da un milione che garantirà il pagamento degli stipendi di novembre. Ma resta tutta l'incertezza sulle buste paga di dicembre e sulle tredicesime, per le quali al momento non c'è alcuna copertura finanziaria.
Risolta, dunque, una delle mille emergenze di un teatro che naviga a vista nella nebbia più fitta, con un sovrintendente di fatto commissariato e costantemente in bilico nonostante la recente riconferma.
Ma restano in piedi tutte le altre. Gli stipendi di Natale, intanto. Poi il drammatico debito patrimoniale (tra i 15 e i 18 milioni) e i finanziamenti futuri, sui quali c'è una sola certezza: diminuiranno drasticamente. Come ha confermato ieri l'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, la Giunta regionale ha stanziato in Finanziaria 8.130.000 euro, circa un milione di euro in meno rispetto ai 9,2 milioni garantiti negli ultimi due anni. Se si aggiunge che dei 10,6 milioni di trasferimenti statali (Fus) messi in bilancio ne sono arrivati 8, che la Provincia non intende versare (lo ha detto e scritto il presidente Graziano Milia) gli 840 mila euro che ha stanziato sino al 2008 e che anche il Comune, che riceverà dallo Stato 12 milioni in meno, difficilmente potrà contribuire con i 2,4 milioni assicurati sino all'anno scorso, il quadro diventa inquietante.
NIENTE PROGRAMMAZIONE Ed è per questo che il Lirico è l'unico teatro italiano a non avere un programma per la stagione 2011. «Possiamo tollerare la mancanza dello stipendio, non l'assenza di programmazione senza la quale per questo teatro non c'è futuro», ha detto Massimiliano Ceccalotti, sindacalista dello Snater, corista, una delle trenta persone che da due giorni occupano il teatro e dormono su materassini gonfiabili nella sala prove del coro e nella sartoria. Per questo l'assemblea permanente e l'occupazione proseguiranno ad oltranza. E per questo ieri alcuni dipendenti del Lirico si sono uniti agli studenti, ai ricercatori e ai docenti universitari, anch'essi vittime dei tagli alla cultura. A loro, il coro e parti dell'orchestra del Lirico hanno regalato una struggente Lacrimosa dal Requiem di Verdi, videoregistrata ieri mattina e vista durante la «Veglia funebre per l'università» nel palazzo delle Scienze, con il quale ieri notte si sarebbe dovuta collegare la trasmissione “Vieni via con me”, di Fabio Fazio e Roberto Saviano, diretta invece saltata all'ultimo momento.
L'INCONTRO Davanti ai silenti e imbarazzati sovrintendente e direttore amministrativo, ieri alle 13,30 Emilio Floris ha riferito a circa 150 dipendenti l'esito della trattativa con il capo area del Banco di Sardegna, alla quale ha partecipato, garantendo il finanziamento di 840 mila euro, anche il numero uno della fondazione Banco di Sardegna. Antonello Arru. «Abbiamo garanzie sugli stipendi di novembre, sul resto vedremo». Poi, dopo aver assicurato che non farà commissariare il teatro, che i problemi del Lirico occupano l'80% del suo tempo e che incontrerà i sindacati venerdì alle 12 (dopo la riunione del cda) anche per parlare dell'integrativo, è stato sommerso dalle domande di impiegati, tecnici, musicisti. Una su tutte: «Perché ha confermato Pietrantonio che ha dimostrato di essere il principale artefice del disastro?», «Perché io ho fiducia in lui», ha risposto, spiazzando il popolo del teatro in una stanza colma di manifesti contro il violinista campano. Ma non è detto che la fiducia sarà confermata. Domande anche sull'emorragia di spettatori (meno 8000 in quattro anni), sul destino dei 63 precari («abbiamo dalla Regione sei milioni per il parco della musica, dei quali 700 mila euro da destinare alle risorse umane»), sul ruolo della fondazione nella gestione del parco («è vero che si farà l'Expo jazz?»; «faremo musica a 360 gradi e stiamo preparando un piano») e sul disimpegno della Provincia, i cui fondi sono stati iscritti a bilancio («c'era un impegno, ma non basta»).
I MISTERI DEL FURTO Su tutto ciò incombe il mistero del furto nel deposito di Monastir. Ieri è stata costituita la commissione interna d'inchiesta che dovrà relazionare il sindaco. E c'è già una conferma: il magazzino non era custodito. Un bel modo di amministrare il bene comune.
FABIO MANCA

30/11/2010