Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, furto da 2 milioni e mezzo di euro

Fonte: L'Unione Sarda
25 novembre 2010

Teatro. Visita della Guardia di finanza negli uffici e dossier inviati alla procura della Repubblica

Da un magazzino rubati motori e scene. Mistero sulla denuncia

Due motori utilizzati per il movimento delle quinte teatrali, scenografie e altro materiale sono stati rubati nella notte tra sabato e domenica da un magazzino in uso alla fondazione del Teatro lirico a Monastir. Il furto è stato scoperto lunedì mattina dal custode, che ha informato soprintendente, direttore amministrativo e polizia. Ma solo ieri sera, per caso, sindaco e alcuni consiglieri di amministrazione ne sono stati messi al corrente, nonostante martedì si siano incontrati per discutere con l'assemblea dei dipendenti.
IL VALORE Secondo il direttore amministrativo «i motori rubati avevano uno scarso valore perché erano usati e venivano utilizzati come ricambio e sono difficilmente collocabili sul mercato». Un'affermazione che stride con il valore iscritto a bilancio: 700 mila euro. Tanti per due motori usati.
Dal magazzino, secondo le prime testimonianze, sarebbe stato rubato anche molto altro: scenografie, costumi di scena e probabilmente altre attrezzature utili per allestire uno spettacolo. «È in corso l'inventario, in ogni caso siamo assicurati, non c'è da preoccuparsi, sono fesserie, forse si tratta di una bravata», minimizza Caldo.
Sarà, ma se dalle verifiche emergerà che è stato rubato tutto, ai 700 mila euro dei motori occorrerebbe aggiungere 1,8 milioni di euro, cioè il valore, sempre secondo il bilancio, del materiale depositato a Monastir. E il conto complessivo sarebbe pesante: 2,5 milioni di euro. A chi possa interessare il materiale rubato e come sia possibile utilizzarlo in altri teatri senza essere scoperti è, per il momento, difficile da capire.
LA COMUNICAZIONE Come è un mistero il fatto che del furto non siano stati tempestivamente informati né il presidente della fondazione, Emilio Floris, né il consiglio di amministrazione, che hanno saputo solo ieri e solo perché sollecitati da insistenti voci di corridoio.
Un fatto che potrebbe alimentare i sospetti dei sindacati, che da mesi accusano i vertici del teatro di gestione opaca. È in questo clima che alcuni mesi fa sono stati spediti alla procura alcuni corposi dossier anonimi che denuncerebbero irregolarità nella formazione del bilancio e nella gestione. L'esito di quelle segnalazioni è, al momento, ignoto. Certo è che anche il nuovo cda sta esaminando i documenti contabili, ma l'analisi è appena iniziata.
A far intendere che ci sono verifiche in corso, se non un'inchiesta, è il fatto che circa una settimana fa alcuni militari della Guardia di finanza in borghese si sarebbero recati al Lirico. Caldo smentisce la circostanza, che non trova conferma in ambienti investigativi né giudiziari ma è stata riferita da alcuni testimoni. Quale sia la ragione della visita degli uomini in grigioverde, se c'è stata, non si sa.
LA TENSIONE Intanto cresce di nuovo la tensione tra i sindacati e il vertice del teatro. Nei giorni scorsi l'assemblea dei dipendenti della fondazione ha nuovamente sfiduciato (solo tre astenuti, nessun contrario) sia il riconfermato soprintendente Maurizio Pietrantonio che il direttore amministrativo. E ieri il leader della Cgil, Roberto Camarra, ha stigmatizzato il comportamento del consiglio di amministrazione, che non ha convocato i sindacati e non ha comunicato loro formalmente la nomina del nuovo soprintendente: «Lo abbiamo appreso dai giornali», attacca Camarra. «Mi sembra che questo atteggiamento non aiuti a rappacificare le parti e che, al contrario, rappresenti un passo indietro».
IL CASO PORCELLI Intanto è guerra tra sindacati e alcuni esponenti del centrosinistra da una parte e dall'altra Maurizio Porcelli, numero uno della scuola civica di musica e consigliere di amministrazione di fresca nomina ministeriale. Reo, secondo Ninni Depau (Pd) e Massimo Zedda (Sel), di aver gettato in un cassonetto dei rifiuti una corona, simile a quelle usate nelle commemorazioni, che conteneva uno slogan contro i gestori del teatro. Sull'argomento i due esponenti dell'opposizione hanno presentato un'interrogazione urgente segnalando anche l'incompatibilità tra consigliere del Lirico e presidente della scuola civica. Porcelli smentisce: «Sono tutte falsità. Ho solo spostato la corona e il soprintendente l'ha fatta riporre in un altro locale. Mi spiace che la vertenza da sindacale sia diventata politica».
FABIO MANCA

25/11/2010

il sindaco
«Il debito patrimoniale? È di 15 milioni»


«Il debito patrimoniale del teatro lirico ammonta a 15 milioni di euro». Lo ha detto il sindaco ai 72 dipendenti della fondazione che ieri mattina hanno partecipato a un incontro con il consiglio di amministrazione.
Alla riunione non hanno partecipato né i sindacati - che hanno contestato la decisione di convocare i dipendenti e non, prima, i loro rappresentanti - né Felicetto Contu (impegnato in Consiglio regionale) né il sovrintendente Maurizio Pietrantonio, al quale il cda ha chiesto di non presenziare visto che non più tardi di una settimana fa l'assemblea lo ha sfiduciato per l'ennesima volta e visto che la riunione aveva come scopo l'analisi delle ragioni del conflitto e possibilmente la pacificazione.
15 MILIONI DI PASSIVO L'ammontare del debito patrimoniale, una delle preoccupazioni più grandi dei dipendenti e dei revisori dei conti (e in passato anche della Corte dei conti), è stato dunque ridimensionato dal sindaco: non 25 milioni o «circa 20» come ha detto più volte il soprintendente, che a riguardo non ha mai fornito cifre esatte, ma 15. Floris ha anche garantito che entro la settimana convocherà il consiglio di amministrazione e nominerà i due rappresentanti del Comune (tra le nuove candidature c'è quella del presidente del conservatorio e direttore editoriale dell'Unione Sarda Gianni Filippini). Contestualmente o subito dopo, sarà scelto il nuovo direttore artistico (su indicazione del sovrintendente), il direttore degli allestimenti e quello della programmazione, tutti in scadenza. «Entro due settimane vi presenteremo la programmazione del teatro per il 2011», ha detto il sindaco.
Improbabile il rientro di Massimo Biscardi, che si era dimesso dopo la sfiducia pubblica da parte del sindaco e il cui nome circola con insistenza da qualche settimana in teatro.
Con il consiglio di amministrazione al completo ci sarà l'incontro con i rappresentanti delle sette sigle sindacali alle quali sarà sottoposta la bozza della programmazione per la prossima stagione lirico-sinfonica.
IL NODO-PROVINCIA Un'altra domanda dei dipendenti ha riguardato la preoccupazione sull'indisponibilità della Provincia di versare al Lirico gli 850 mila euro garantiti nel 2008 e nel 2009. Floris ha fatto capire che se per il 2010 non c'è nessuna possibilità, potrebbe esserci per il 2011, anche se le dichiarazioni del presidente Graziano Milia fanno ritenere che difficilmente Piazza Palazzo verserà i circa 840 mila euro all'anno garantiti nel 2008 e nel 2009. A compensare il finanziamento potrebbe essere la Camera di commercio, che martedì è stata invitata dalla Cisl a partecipare al capitale della fondazione. Nessuna risposta, al momento, da parte del presidente Giancarlo Deidda. (f.ma.)

25/11/2010