Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nuovo stadio, i tempi si allungano

Fonte: La Nuova Sardegna
12 novembre 2010



Rinviata sine die la conferenza di servizi e intanto il Sant’Elia crolla



Burocrazia e qualche ritardo non fanno presagire nulla di buono mentre il cantiere è pronto a partire

CAGLIARI. Il disastro del Sant’Elia in diretta televisiva e radiofonica. «Cagliari-Napoli si gioca in uno stadio fatiscente», hanno ripetuto i telecronisti delle reti digitalie satellitari, oltre al radiocronista della tv di Stato. Ma il trasferimento nella nuova arena di Elmas, dato per sicuro solo un mese fa, è ritornato in forte dubbio se non a rischio perchè il progetto ha subito un improvviso stop che non lascia presagire nulla di buono.
È sotto gli occhi di tutti: lasciato senza manutenzione e abbandonato dal Comune, il Sant’Elia muore lentamente. Un disfacimento progressivo, basta gettare uno sguardo alle vecchie tribune in cemento (quelle inaugurate nel 1970 e poi rinnovate due decenni dopo per i mondiali).
I tubi Innocenti che dovevano rappresentare una breve parentesi rappresentano invece la realtà di uno stadio che si regge con il fil di ferro. Ma il problema è che il trasferimento nel nuovo impianto di Elmas, quello che non più tardi di un mese e mezzo fa il presidente rossoblù aveva presentato come un gioiello im grado di rivaleggiare con i migliori impianti europei, ha subìto negli ultimi giorni una serie di stop inaspettati. La pre conferenza di servizi che avrebbe dovuto mettere a confronto i vari enti interessati al progetto di Santa Caterina (dal nome dei terreni nel comune di Elmas acquistati da Cellino per costruire la nuova arena calcistica) non c’è stata. E così anche la conferenza di servizi che avrebbe dovuto indicare tempi e costi del progetto resta nel cassetto dei sogni. Era la metà ottobre e la Regione, nella persona del Governatore Cappellacci, la Provincia (con il presidente Milia) e il Comune di Elmas con il sindaco Valter Piscedda in testa si erano incontrati a Villa Devoto per un primo scambio di opinioni. Non c’era l’Enac, che ha mostrato fin dall’inizio l’avversione al progetto ma in ogni caso ha promesso di voler essere presente al tavolo della trattativa per dire la sua sull’opportunità di far sorgere un impianto sportivo da 23 mila posti ad un passo dalla pista di atterraggio degli aerei. Da allora un silenzio (preoccupante) è calato sul nuovo stadio. Come dire, la pre conferenza di servizi non ha una data perchè la Regione, l’ente più rappresentativo, è impelagata in ben altri problemi, dai pastori alla vertenza agricoltura a quella delle entrate con lo Stato per finire con la finanziaria. Il rischio è che il rallentamento possa diventare fisiologico e che del nuovo stadio si possa iniziare a parlare sempre di meno. Esempi del genere ci sono già stati e potrebbero ripetersi ora, anche se stiamo parlando di un’opera progettata da un privato e che non dovrebbe quindi conoscere le pastoie in cui spesso si sono arenate le opera pubbliche. Il nodo è rappresentato dalle autorizzazioni e non è poco: se Regione e Provincia hanno dato un assenso di massima, non è detto che faccia lo stesso l’Enac, con il quale occorrerà di certo trattare. Eppure il sindaco di Elmas Piscedda mostra ancora una certa fiducia: «Non siamo in ritardo sui tempi, basterà sedersi al tavolo e discutere, innanzitutto per una presa d’atto della normativa che dovrà informare il progetto». E lo stesso Cellino, in una serie di interviste rilansciate ai quotidiani sportivi, parlava ancora di piani di lavoro messi a punto nei partiocolari e di lavori che in ogni caso partiranno la prossima primavera, per concludersi entro la fine del 2011. «Sarà il mio regalo di Natale 2011 agli sportivi e ai tifosi del Cagliari», ha aggiunto. E poi: «È il progetto più importante della mia vita». Si sa che i contratti per il cantiere sono già stati firmati e che le imprese sarebbero pronte a partire subito. Ma quando? Pare che in via Roma qualcuno stia già gongolando.(antonello deidda)