Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I numeri della crisi, i punti critici e il nodo dei fondi della Provincia

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2010

L'analisi. Le incognite per il futuro della fabbrica della cultura
Il teatro lirico ha un bilancio di 31 milioni di euro. Gran parte delle entrate, 24 milioni, sono garantite da finanziamenti pubblici, mentre gli incassi ammontano solo 2,2 milioni. Tra Fus (Fondo unico per lo spettacolo) ed extra Fus (il premio per le fondazioni virtuose) lo Stato (consuntivo 2009) versa 10,6 milioni, la Regione 9,2, il Comune 2,4, la Provincia e altri soci privati 840 mila euro, cioè «almeno l'8% del finanziamento statale», come stabilito dallo statuto. I dipendenti stabili sono 229 e assieme ai 63 precari costano 15,7 milioni di euro all'anno.
Ma perché il teatro è in crisi? La prima ragione è che si trascina dalla gestione Meli un pesante passivo patrimoniale, che nel 2004 era di circa 25 milioni di euro e da allora è stato ridotto di soli cinque milioni. Tre quarti del passivo è costituito da debiti verso le banche a breve e medio termine, il resto da debito verso fornitori (le parcelle degli artisti sono spesso in grave ritardo) e verso istituti di previdenza. Ma perché non si riesce a ridurlo? La prima ragione è che tutti gli anni, a causa dei ritardi nell'erogazione dei fondi pubblici, il teatro paga poco meno di un milione di euro di interessi passivi alle banche che anticipano i soldi per la spesa corrente. L'altra è che il costo dei soldi è elevato perché il teatro non ha nel suo patrimonio beni immobili da dare in garanzia. Il teatro è infatti del Comune.
Ma che cosa è accaduto quest'anno? Il Lirico ha messo in bilancio 10,6 milioni di fondi statali. Invece ne sono arrivati otto. Un taglio imprevisto, ha detto il soprintendente. Una previsione sbagliata, ha chiarito il ministro Bondi. E siccome il programma è stato fatto sulla base del budget previsto, c'è la prospettiva, nonostante un taglio di costi di circa 800 mila euro, di chiudere per la prima volta dal 2004 in passivo di 1,8 milioni.
C'è poi l'incognita della partecipazione di Fondazione Banco di Sardegna e Provincia tra i soci della Fondazione. «Dovremo valutare se confermare o meno la nostra permanenza», ha detto il presidente Graziano Milia rispondendo a un'interrogazione di Omar Zaher (Idv). «Il problema è che non si profila niente di buono per i bilanci delle Province e prima di decidere che cosa fare è necessario capire esattamente qual è la situazione del teatro». Nei prossimi anni la Provincia, come Regione e Comune, subirà pesanti tagli ai trasferimenti. Per questo occorrerà razionalizzare i costi e per questo la gestione del teatro, nei prossimi anni, deve essere quanto mai oculata. (f.ma.)

10/11/2010