Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, confermato Pietrantonio

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2010

Il nuovo consiglio di amministrazione dà il terzo mandato al soprintendente uscente. Martedì assemblea con i dipendenti
Sindacati all'attacco: era necessario un cambiamento
Mentre per il quarantesimo giorno di seguito circa cento dipendenti manifestavano rumorosamente contro di lui davanti al Comunale, nella sala Giunta del Municipio Maurizio Pietrantonio veniva confermato soprintendente del teatro lirico per il terzo mandato dal nuovo consiglio di amministrazione.
Nessuna sorpresa, visto che Emilio Floris, presidente della Fondazione, da settimane manifestava pubblicamente la volontà di confermarlo e considerato che i quattro membri del nuovo cda sono persone di fiducia del sindaco. E non sorprende nemmeno la reazione dei sindacati che, appresa la notizia della conferma del violinista campano da loro sfiduciato, hanno confermato la mobilitazione in corso ed hanno contestato la legittimità della nomina che, dicono, ai sensi dello statuto non si sarebbe potuta fare nella seduta di insediamento del nuovo consiglio di amministrazione.
ASSEMBLEA Se una tregua sarà possibile lo si scoprirà martedì a mezzogiorno, giorno in cui è stata convocata un'assemblea generale con i lavoratori. Il cda vuole conoscere le ragioni della loro protesta e le loro proposte. Si saprà allora se il soprintendente dovrà governare la più grave crisi della storia del teatro con una parte dei dipendenti contro. Certo è che il consiglio di amministrazione gli ha garantito ampio sostegno e gli ha dato un mandato preciso: un piano industriale e un piano economico e finanziario seri per il prossimo triennio.
LA PROTESTA Ieri ad attendere i consiglieri di amministrazione, davanti al teatro c'erano un centinaio di dipendenti, precari compresi e sindacalisti (non si sono visti leader della Uil). Pentole e mestoli in mano e fischietti in bocca, dalle nove hanno iniziato un estemporaneo concerto per percussioni e fischi. Molti esplodevano petardi, qualcuno suonava la tromba su una quinta composta da striscioni e manifesti poco complimentosi nei confronti del numero uno. Gli slogan degli striscioni sintetizzano efficacemente lamentele, paure e rivendicazioni dei lavoratori: «Pietrantonio vai via», «Bando pubblico trasparente per un nuovo soprintendente», «Teatro presidiato per cattiva gestione», «Meno marchette e più lavoro», «AAA cercasi dirigenza valida», «Non vogliamo fare la fine di Pompei». Tutti hanno sul cappotto o sul giubbotto un adesivo nero. C'è scritto: Pietrantonio? No grazie! su base nera e con, al centro, la faccia del soprintendente.
«Se confermeranno Pietrantonio bloccheremo l'attività del teatro», minaccia a metà mattina Cristiano Barrovecchio, segretario dello Snater che, assieme a Cgil, Cisl e Css nelle scorse settimane aveva subordinato la ripresa delle trattative sulla produttività dei dipendenti al cambio di dirigenza. «Hanno impoverito la produzione, non hanno saputo trovare fondi privati, hanno amministrato senza alcuna prospettiva di sviluppo e innovazione, non sono adatti a gestire la crisi», hanno attaccato Roberto Camarra (Cgil), Annalisa Pittiu (Cisl) e Peppino Corronca (Snater).
IN COMUNE A metà mattina il sindaco decide di riunire il cda in Municipio, non più nel teatro. E poco dopo una delegazione dei lavoratori si sposta in via Roma. Alle 13,30 Felicetto Contu, Gualtiero Cualbu, Oscar Serci, Maurizio Porcelli ed Emilio Floris (mancano i rappresentanti del Comune) nominano Pietrantonio soprintendente per i prossimi quattro anni. Inoltre danno mandato a Serci di esaminare gli aspetti amministrativi, economici e patrimoniali del teatro e a Cualbu, Porcelli e Contu la delega per predisporre un piano di sviluppo del parco della musica. Cgil, Cisl, Snater e Css attaccano: «Nonostante le evidenti difficoltà manifestate dalla dirigenza non si è voluto intervenire verso un cambiamento per salvare il teatro».
FABIO MANCA

10/11/2010