Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Matematica a rischio sopravvivenza

Fonte: La Nuova Sardegna
8 novembre 2010



La denuncia del preside di Scienze, Luca Fanfani: «Con la riforma potrebbe scomparire anche il corso di laurea in Scienza della terra»




CAGLIARI. «Con questa riforma e questa finanziaria la situazione dell’ateneo sta diventado sempre più drammatica: entro uno o due anni non saremo più in grado di avere i corsi di laurea in Scienze della terra e in Matematica. E si tratta di due indirizzi che, in Sardegna, esistono solo a Cagliari», la constatazione amara è stata fatta ieri mattina da Luca Fanfani, preside della facoltà di Scienze, durante l’inaugurazione del terzo Festival-scienza, che si terrà sino al 12 nell’ExMa. «Iniziative come queste sono importanti e aiutano a creare una sensibilità diffusa verso le scienze, ma ora deve crescere anche la consapevolezza che vi sono corsi di laurea a rischio». Nello stesso tempo gli aiuti della Regione e della Provincia, “pur importanti, non bastano a sostituire quello che ci viene tolto dalle scelte del governo centrale”. Da un lato, ha continuato Fanfani, che è intervenuto dopo le autorità e gli altri presidi delle facoltà scientifiche, “noi di Scienze paghiamo scelte complessive che non hanno ancora colto l’importanza della cultura scientifica. Basti dire che, fatto cento, dal 1998 ad oggi il numero delle cattedre di questo tipo di materie sono diventate, oggi, 114, mentre quelle umanistiche 158”. E oggi arriva il blocco del tourn over visto che solo una minima parte dei docenti che andranno in pensione potrà essere sostituita. Altro punto dolente: il non intervento, da parte della scuola, per far capire l’importanza di una mentalità scientifica, “basti dire che in alcuni istituti si fanno anche solo due ore di matematica alla settimana: eppure questa disciplina implica anche la logica, uno dei punti forti del ragionamento”. Sull’importanza del rafforzamento delle scienze e del loro modo di essere insegnate nella scuola ha parlato anche Carlo Blasi (direttore del centro interuniversitario “Biodiversità, fitosociologia ed ecologia del Paesaggio” della Sapienza di Roma) che ha sottolineato la divergenza con gli altri Paesi europei. Mentre in regioni come la Sardegna la riflessione scientifica, come quella sulla biodiversità visto che “l’isola ne è ricchissima”, potrebbe diventare un importante motore di sviluppo. A Blasi è stata affidata la relazione introduttiva del Festival-scienza (dedicato al mare), anche perché le Nazioni unite hanno dichiarato il 2010 l’anno internazionale della biodiversità. La manifestazione continua oggi con i problemi delle coste e dando il via ai laboratori e alle altre manifestazioni di spettacolo, sempre legate alle scienze.