Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Centrosinistra, prove di alleanza

Fonte: La Nuova Sardegna
8 novembre 2010



Dieci partiti individuano un percorso comune, con eventuali primarie



Porte chiuse agli alleati del centrodestra in Regione e in Comune, ma molte partite rimangono ancora aperte

GIUSEPPE CENTORE

CAGLIARI. Il centrosinistra prova a definire un percorso condiviso per arrivare ad una candidatura autorevole e vincente in vista delle prossime comunali, ma la strada è in salita e la conferenza stampa convocata dal segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis a nome di tutta la coalizione, non ha sciolto tutti gli interrogativi su tempi e modi per arrivare alle elezioni.
I dieci partiti che ad oggi compongono la coalizione, ma la sensazione è che questo non sarà lo schieramento finale, si sono presentati alla stampa, per spiegare quale sarà il percorso che porterà alla stesura del programma e alla individuazione del candidato sindaco. L’aggregazione comprende Pd, Sinistra ecologia e libertà, Comunisti italiani, Rossomori, Italia dei Valori, Rifondazione, Verdi, Alleanza per l’Italia, Partito socialista, Upc. Secondo il segretario Pd Marcialis ha preso corpo un lavoro che «ci porterà tutti i fine settimana in piazza per scrivere insieme ai cittadini, ai sindacati, alle associazioni il programma per Cagliari. Siamo d’accordo su sei linee da sviluppare: il ruolo di capoluogo della città, il polo universitario, il sistema dell’accoglienza, la sua vivibilità, la città che lavora e da ultimo il Comune trasparente. Si tratta - ha aggiunto - di una fase partecipativa importante; chiunque si candiderà lo farà su un programma condiviso con i cittadini».
«La coalizione, è quella presentata oggi, non ci saranno - ha garantito Laura Stochino, di Rifondazione comunistra- alleanze con partiti che sostengono il centrodestra al comune e in Regione. Il punto di partenza è la discontinuità con chi governa Cagliari e la Sardegna, discontinuità sui contenuti e sui metodi». Analogo approccio da Francesco Agus (Sel) secondo il quale «lo strumento delle primarie è stato utilizzato male in passato, ma può rappresentare una grande opportunità. Ci vuole un allargamento a realtà diverse rispetto ai partiti politici e a breve segnali anche sulla scelta del candidato». Tutto risolto? Neppure per idea. L’impressione è che non sarà questo il tavolo a decidere tempi, modi e spessore dell’eventuale candidato né a pronunciarsi sulle eventuali primarie, che calendario alla mano devono tenersi entro gennaio, per arrivare per tempo all’avvio della campagna elettorale. Così acquistano un sapore del tutto scolastico gli appelli di Alfio Deiana dell’Upc, ma «nessuna pregiudiziale sui nomi, che non possono essere giovani alla prima esperienza, stiamo parlando del sindaco del capoluogo regionale, ma attenzione comunque ai problemi dell’area vasta e all’urbanistica», e i distinguo di Raffaele Pontis dell’Api secondo il quale «il candidato non dovrà essere scelto a ridosso delle elezioni, come accaduto in passato, ma ci dovranno essere tempi certi come per il programma di governo». Non esclude la possibilità di liste civiche «vere, e non quelle civetta che presenta ogni volta il centrodestra», Giovanni Dore dell’Idv, mentre Salvatore Melis dei Rossomori ha posto l’attenzione sul fatto che «la coalizione esiste, che si siede di nuovo ad uno stesso tavolo dopo quanto accaduto per le provinciali. È necessario riallacciare i rapporti con l’elettorato, per colmare uno scollamento sempre più evidente ed evitare che un elettore su due rifiuti di andare alle urne addirittura già al primo turno». Al tavolo del centrosinistra torna anche il Partito socialista, «siamo storicamente legati alla sinistra - ha spiegato Mondo Perra - e nelle prossime settimane vedremo se ci sono le condizioni per lavorare insieme».
Proprio perché questa era la prima occasione di incontro unitario, non si sono toccati i punti programmatici “caldi”, che in realtà sono le vere questioni aperte per la città dei prossimi anni: come dovrà cambiare il sistema dei trasporti, quale politica per la casa potrà essere attivata, come incentivare la presenza dei turisti durante le stagioni meno propizie, come favorire le attività commerciali e non solo la grande distribuzione, come avere una idea organica di verde. Su questi e altri punti, dallo Stadio al Poetto, da Su Stangioni all’assistenza, il programma che il centrosinistra vuol scrivere con gli elettori rischia di trasformarsi in un elenco di rivendicazioni. E le eventuali primarie rischiano di rimanere aleatorie, in attesa che i maggiorenti dei partiti scelgano il candidato forte, autorevole e conosciuto.