Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pietre contro i bus del Ctm, i sindacati: «Mezzi più sicuri»

Fonte: L'Unione Sarda
8 novembre 2010

Dopo gli episodi di giovedì

Non c'è solo il rischio per i passeggeri e gli autisti di restare feriti, ma anche danni alle vetture che alla fine pesano per migliaia di euro sulle casse del Ctm. L'altra sera si sono registrati gli ultimi due episodi, in via Ciociaria e via Quirra, ma gli autobus colpiti dai sassi sono una costante che difficilmente si riesce a sradicare. Specie in alcuni quartieri come Is Mirrionis, dove le cronache e i conducenti hanno riferito più volte di essersi trovati in difficoltà. «Non è la prima volta», rivela un autista che però non è autorizzato a parlare dall'azienda, dunque preferisce restare anonimo. «Le situazioni di difficoltà e di tensione sono frequenti. Ci sono giovani sbandati che ci insultano o provocano i passeggeri. Se la situazione rischia di degenerare chiamiamo le forze dell'ordine».
GLI EPISODI Giovedì sera, tra le 18.20 e le 19, a causare qualche danno e tanta paura tra i passeggeri è stata una banda di ragazzini, tutti tra i 10 e i 14 anni, che hanno rotto a sassate tre cristalli, facendo finire le schegge su due ragazze. Prima in via Ciociaria contro un bus della linea “5”, poi in via Quirra contro la linea “20”. Lanci di pietre contro il parabrezza e verso i cristalli laterali del mezzo. «Un problema sicurezza per il personale del Ctm e per i passeggeri è sempre esistito», spiega Ignazio Lai, segretario territoriale della Fit-Cisl, «ma non è una questione circoscritta a Is Mirrionis. Episodi analoghi erano accaduti anche a Quartu Sant'Elena lo scorso anno, così come a Pirri nella zona di Barracca Manna. Spesso sono ragazzini giovanissimi. Abbiamo chiesto più volte l'intervento delle forze dell'ordine».
DIREZIONE Chi teme l'effetto emulazione è Ezio Castagna, direttore generale del Ctm. «Dopo le pietre sono arrivate pure le uova», racconta, annunciando che l'azienda non concede agli autisti delle due linee bersagliate di essere intervistati. «Non è una questione di divieti, ma la divulgazione dei racconti di questi episodi scatena un effetto emulazione. Dopo la pubblicazione di queste notizie, nei giorni a seguire registriamo un'escalation di raid vandalici». E sulla questione sicurezza? «Il primo provvedimento», assicura, «sarà innovativo in Italia e verrà preso a brevissimo. Su una decina di mezzi sistemeremo le telecamere esterne con inquadratura a 180 gradi. Questo ci permetterà di arginare le truffe con falsi incidenti e richieste di risarcimento che spesso ci vedono come vittima, ma anche di individuare i vandali».
FRANCESCO PINNA

06/11/2010