Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Giunta tiremmolla per l’agenzia Ask

Fonte: La Nuova Sardegna
4 novembre 2010

GIOVEDÌ, 04 NOVEMBRE 2010

Pagina 2 - Cagliari

Giallo sulla delibera 5 volte sospesa per non arrivare allo scioglimento di un’entità accusata dall’opposizione di produrre solo stipendi


Espa: tante interrogazioni sull’attività. Depau: è tutto frutto della guerra per bande dentro il PdL

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Riuscirà la giunta a sciogliere «Ask» agenzia speciale che finora non s’è messa in mostra per la travolgente produzione di lavori sulla promozione dell’economia cittadina? Perché c’è una bozza di delibera che la vuole sciogliere, ma c’è una volontà fermissima che si para davanti ogni volta che questo dovrebbe succedere. L’opposizione denuncia la guerra per bande nel PdL.
Marco Espa ricorda le interrogazioni dell’opposizione sull’attività perlomeno carente di questa agenzia. Ninni Depau capogruppo del Pd in consiglio comunale non manda a dire «che la sospensione della delibera che la sopprime è la dimostrazione della guerra per bande che si sta riproponendo nel PdL, dopo quella emersa in modo chiaro durante la campagna elettorale della Provincia». Dunque «Ask» non funziona, non ha prodotto gli studi che erano l’oggetto sociale e quindi la ragione della sua nascita, ha creato qualche maldipancia in Comune per i rilievi di un segretario generale che adesso è andato in pensione, ma c’è. «Ask» è l’acronimo aggiustato di agenzia sviluppo Cagliari (forse Kalaris, giusto?) ed è già assurta all’onore delle cronache dove non ci si capacitava del miracolo che si riassume in tre frasi connesse dalla grammatica e dalla logica dei fatti: c’è, ma non si vede, eppure si paga. C’è perché il presidente ha un nome e un cognome, così i due componenti del Cda e i tre sindaci del collegio, non manca, naturalmente, un direttore generale. Poi: basta. E’ finita lì.
Al sindaco Emilio Floris tempo fa il problema era stato rappresentato. Anzi in giunta era arrivata la proposta di scioglierla e il suo sembrava fosse un vero consenso. Giova ricordare che «Ask», agenzia speciale costituita nel 2007, avrebbe dovuto produrre studi, ricerche «inerenti assetti e processi istituzionali, territoriali, economici e sociali finalizzati ad attività di programmazione del Comune». Siccome neppure uno di tali prodotti risulta arrivato a compimento, ecco che qualcuno ha tirato le conclusioni dicendo: va bene, chiudiamo. E qui comincia il tormento più recente di «Ask». E’ da settembre che il provvedimento arriva in giunta e la giunta alla fine, per un motivo o per l’altro, non lo approva. Settimana dopo settimana «Ask» continua a vivere. Figurava nell’ordine del giorno della scorsa giunta ma questa, la giunta, non si è tenuta. E’ possibile che lo scioglimento dell’agenzia compaia anche in quella che si tiene oggi, giovedì 4 novembre. Riuscirà l’esecutivo a dar retta a quella parte di Comune che s’è messa il problema, forse, di non trovarsi con la Corte dei conti che chiede spiegazione dei soldi spesi per continuare a finanziare l’agenzia? La Corte dei conti quando si muove cerca i danni all’erario, le casse pubbliche, le stesse che servono per riparare i tetti delle scuole, i marciapiedi delle strade e cose così. Mettere i soldi in una scatola non troppo fruttuosa significa non averli per attività meno prestigiose, meno appariscenti, meno politicamente paganti, ma forse parecchio apprezzate dal cittadino qualunque, che esiste, e, quando pensa ad «Ask», al massimo, ma proprio al massimo, riesce a identificarlo nel verbo inglese che significa domandare. Allora, chiederà formalmente l’opposizione al sindaco e alla giunta, quand’è che finisce l’onere di spendere soldi pubblici per un’agenzia «servita soprattutto a pagare stipendi?».