Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Betile? Nessuno l’ha mai abolito»

Fonte: La Nuova Sardegna
2 novembre 2010

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MARTEDÌ, 02 NOVEMBRE 2010

Pagina 1 - Cagliari


Mongiu: non esiste in Regione un atto formale che faccia marcia indietro

Persi la maggior parte dei finanziamenti previsti per realizzare il museo che sarebbe sorto a Sant’Elia

ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. «A Shanghai è esposto anche il progetto del museo Betile. Solo che se il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avesse chiesto “quando sarà pronto?”, nessuno avrebbe saputo rispondere», afferma Maria Antonietta Mongiu, già assessore regionale alla Cultura. «Viene presentata come una delle opere strategiche per l’Italia», continua.
Il progetto. Il Betile, museo mediterraneo dell’arte nuragica e contemporanea, venne presentato ufficialmente il 20 novembre del 2006 da Zaha Hadid, l’architetto irakeno-inglese premio Prizker 2004 (il Nobel dell’architettura) che lo aveva elaborato. Ora, però, resta solo un’esistenza virtuale, come a Shanghai. Un paradosso visto che il progetto è stato archiviato.
Il doppio. Così come sembra grottesco che la Regiome commissioni - come è recentemente avvenuto per 356mila euro - la «valutazione del progetto preliminare» (realizzato di Hadid), visto che il museo non è più nei piani del governo dell’isola. Quasi che il Betile viva un’esistenza separata: un «doppio» che sopravvive alla sua (virtuale) distruzione. Ma è proprio in questo «non è più» che si annida il mistero. Vediamo.
La delibera. La storia racconta di una delibera di giunta che durante la giunta regionale guidata da Renato Soru aveva dato vita al progetto. E questo aveva significato uno stanziamento di 35 milioni, recuperato dal programma quadro «Apq», più altri 25 dal Por 2007-2013 per la voce «sistemi museali», a cui si sarebbero aggiunti anche altri 25-30 milioni dal finanziamento per l’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia.
L’Expo. Se tutto è stato bloccato, perché l’iter ha continuato sino all’affidamento della «valutazione del progetto»? E perché viene anche presentato all’Expo di Shanghai? «In quanto i funzionari della Regione - spiega l’ex assessore Mongiu - sono persone serie e un procedimento va avanti sinché non subentra un altro documento formale contrario, una delibera in questo caso cancelli la prima decisione. Ma in questo caso non è avvenuto. Insomma: il progetto della realizzazione del Betile è ancora operante».
I finanziamenti. Nel frattempo, però, è stata fatta una rimodulazione per non perdere i soldi del programma quadro «Apq» finalizzati alla realizzaziione della Sassari-Olbia. «Solo che - continua Mongiu - non sono stati fatti tutti gli atti in tempo e quei finanziamenti sono stati persi». In precedenza, a fine aprile del 2008 la maggioranza del consiglio comunale e il sindaco Emilio Floris non avevano ratificato l’accordo di programma che prevedeva anche la realizzazione del Betile, la riqualificazione dei palazzoni di Sant’Elia e il campus di viale La Plaia.
La crisi. Poi è arrivata la crisi e la mannaia del ministro dell’Economia Giulio Tremonti che ha tagliato i finanziamenti di diversi progetti inseriti nei fondi per i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia. E così vennero depennati anche i 25-30 milioni previsti per il Betile. «Ma restarono gli altri stanziamenti - prosegue l’ex assessore Mongiu - e una parte di questi c’è ancora, quelli per i progetti museali non mi risulta siano stati spesi».
Il futuro. Il progetto del museo di Hadid richiama simulazioni ardite di forme topologiche (prodotte dallo studio delle figure che cambiano quando viene effettuata una deformazione senza strappi o sovrapposizioni). La leggenda racconta che lo sguardo di Zaha Hadid, mentre passeggiava presso il lungomare di Sant’Elia sia stato attirato da un qualcosa di rossastro. Una piccola forma allungata e scavata dal mare: una secrezione corallina, ispiratrice di una struttura avveniristica. Radici e futuro: questo il senso del progetto «che ancora esiste: non ci sono stati atti formali che lo depennano».