Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sì ai cortei e niente zone rosse

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2010



Libertà di manifestare, senza ledere i diritti dei cittadini



Sindacati al tavolo insieme alle forze dell’ordine ma si guarda già alla manifestazione di mercoledì

ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Niente zone rosse, verdi o gialle. Nessuna trincea o transenna, meno che meno idee alla Alemanno (paghi e poi manifesti). C’è assoluta libertà per i cortei. Ma - avviso anche ai pastori che mercoledì potrebbero invadere di nuovo la città - senza eccessi e (dopo aver ribadito la solidarietà ai lavoratori che lottano per una busta paga) senza ledere i diritti dei cittadini.
Parola di Prefetto, che ieri mattina ha presieduto un vertice al quale hanno partecipato le forze dell’ordine, il sindaco e anche - una novità - le principali organizzazioni sindacali del territorio. Doveva essere il primo incontro per formulare regole condivise sulle manifestazioni in centro a Cagliari, nello specifico in via Roma e dintorni dove nelle ultime settimane si sono viste tute verdi, camicie gialle e magliette blù, con la città e i cittadini sull’orlo di una crisi di nervi. Dunque, non sono stati presi dei provvedimenti operativi ma si sono gettate le basi per un accordo futuro. Nei giorni scorsi si era parlato di percorsi entro i quali «incanalare» i manifestanti di qualsivolgia corteo che partisse da Sant’Avendrace (base preferita da chi arriva dal Sulcis Iglesiente) o da piazza Marco Polo (diventato centrale per pastori e agricoltori). E si era detto di una sorta di «zona rossa» che, dalle parti di via Roma, fosse impossibile da sorpassare: sì al lato porto e no al lato portici, in modo da liberarare dalla pressione il palazzo del consiglio regionale. Se ne riparlerà, magari in una delle prossime riunioni. Il prefetto Giovanni Balsamo ha voluto chiarire che l’incontro era stato già stato programmato: «Abbiamo convocato le sigle sindacali per così dire riconosciute, Cgil, Cisl e Uil, Cisal e Confederazione sarda tra le altre. Non è escluso che prossimamente siano convocate anche le organizzazioni spontanee come il movimento dei pastori sardi. Nella prima riunione si è convenuto che non è in discussione la libertà di manifestare ma occorre fare salvi i diritti e le esigenze dei cittadini, che devono poter circolare liberamente all’interno della città». Non saranno ammissibili dunque gli eccessi che si sono verificati nelle scorse setimana, sfociati alla fine in incidenti, cariche della polizia, lacrimogeni e paura. Il prefetto ha avuto il via libera dei sindacati: «Il discorso si è incalalato nella condivisione di alcuni principi ed è stata in ogni caso una ottima base di partenza per arrivare ad una soluzione. Soluzione che, lo ripeto, dovrà essere condivisa e fare salvi i diritti di tutti». La disponibilità a lavorare dei sindacati insieme al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica c’è ma saranno le prossimne settimane a dire se e come si arriverà ad una soluzione che consenta a Cagliari di «respirare» in occasione di cortei e non di trattenere il fiato non appena si annuncia all’orizzonte una tuta operaia. Il prefetto ha aggiunto: «Entro l’anno speriamo di chiudere». Ma il discorso non poteva non andare a mercoledì prossimo, quando il movimento pastori potrebbe ritornare a Cagliari: rotte le trattattive oggi ci sarà una assemblea a Tramatza dove sarà messa a punto la nuova strategia di lotta. Strategia che passa dalla una grande manifestazione a Cagliari. «Vedremo di garantire condizioni di sicurezza a tutti - ha concluso il prefetto Balsamo - Le manifestazioni non sono in discussione ma ci deve essere rispetto da parte di tutti». Aspettando mercoledì, meglio incrociare comunque le dita.