Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, nuovo ricorso al Tar

Fonte: L'Unione Sarda
28 ottobre 2010

Il decreto della Soprintendenza ha reso impossibile anche la realizzazione del museo

Il Comune: il vincolo che blocca la strada è illegittimo

Il ricorso è stato depositato dall'avvocatura comunale lunedì scorso. I legali hanno chiesto la sospensiva.
L'asse che avrebbe dovuto collegare via Cadello con via San Paolo è sempre stata considerata fondamentale per gli equilibri del traffico cagliaritano. E il museo archeologico che il Comune avrebbe dovuto realizzare nel cuore di Tuvixeddu, recuperando dei vecchi capannoni industriali, era una delle colonne su cui si basava l'intero progetto del Parco.
Ecco perché il decreto di luglio con cui il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Maria Assunta Lorrai ha dichiarato di particolare interesse il «Complesso minerario industriale di Tuvixeddu», è stato giudicato come una pugnalata al Municipio. Lunedì l'avvocatura comunale ha depositato il ricorso per chiedere la sospensione e l'annullamento del decreto.
I MOTIVI Per i legali del Comune il decreto sarebbe illegittimo per «falsità del presupposto, difetto di motivazione di istruttoria». Innanzitutto, la Direzione regionale avrebbe dovuto coinvolgere gli uffici di via Roma nel procedimento del vincolo. «Il provvedimento impugnato», si legge nel ricorso, «rappresenta una violazione ai principi di leale collaborazione e cooperazione, in quanto “è illegittima l'imposizione di un vincolo paesaggistico se lo Stato o la Regione non abbiano svolto adeguate consultazioni delle Autonomie locali”». Poi la nuova tutela otterrebbe un risultato opposto a quello ipotizzato, perché «aggrava ulteriormente la situazione dell'area di Tuvixeddu» e anziché tutelarla con le leggi «ne fa un uso improprio impedendone così la sua fruizione per la collettività e conservazione adeguata».
I DANNI Ma il vincolo potrebbe aumentare i danni, che pesano come un macigno sul colle di Tuvixeddu. La strada non potrà essere terminata e la parte già realizzata diventerebbe inutile. C'è anche un problema di sicurezza. L'edificio che dovrebbe ospitare il museo è pericolante, «sia per il grado di vetustà, sia a causa della mancata esecuzione dei lavori per una adeguata rete fognaria pluviale per lo smaltimento delle piogge».
IL DECRETO Un particolare che non è stato considerato dal decreto di vincolo, che ha queste motivazioni: «Le tracce dell'attività industriale, assieme alla presenza dei macchinari utilizzati fin dal 1920, fanno di quest'area un importante sito di archeologia industriale configurandola come “parco minerario urbano”». Un complesso che costituirebbe «un unicum di fondamentale importanza per Cagliari perché rappresenta il segno di un'attività mineraria dell'uomo, oggi scomparsa». Ora sarà il Tar a decidere: nelle prossime settimane si saprà se i giudici amministrativi concederanno la sospensiva. ( m.r. )

28/10/2010