Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nelle foto di Thermes la memoria storica di Cagliari e dell'Isola

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2010

Mostre Chiude “Tracce di tempo”
Nelle foto di Thermes la memoria storica di Cagliari e dell'Isola
 

Mostre Chiude “Tracce di tempo”

Con una proroga di due mesi imposta dal successo della critica e dai numeri (2500 visitatori in meno di tre mesi), chiude domani la mostra “Tracce di tempo: ritratti e stagioni della città di Cagliari” al centro comunale d'arte Il Ghetto. La retrospettiva, dedicata all'opera fotografica di Alfonso Efisio Thermes (Cagliari, 1886-1969), racconta la memoria storica della città e dell'Isola nella prima metà del Novecento. Stampate da lastre di vetro originali su carta di cotone e bambù, duecento fotografie in bianco e nero in grande formato (90 per 150) si accostano a venti scatti a colori di Francesco Bittichesu, fotografo cagliaritano che lavora a Milano e New York e ha realizzato la mostra con l'associazione culturale InControLuce, e Davide Campus, il nipote di Thermes che ha raccolto il materiale fotografico del bisnonno facendone riscoprire l'eccezionale valore storico e artistico. Il percorso espositivo, che si apre col banco ottico dei primi del '900 con cui Thermes ritrasse i principi Savoia, Emilio Lussu e la sua città, è sviluppato come un viaggio nello spazio e nel tempo. Dalla darsena del porto di Cagliari ritratta in una notte estiva si arriva al Poetto passando per tutti i quartieri della città, dagli anni Venti sino a questa primavera.
Un incontro tra periodi, mondi e stili diversi, dalle atmosfere e dagli spazi ritratti da Thermes si arriva alla nostra epoca grazie all'intervento di Bittichesu che ha ritratto gli stessi luoghi-simbolo di Cagliari con una macchina a soffietto stile anni '20. «È la macchina che uso abitualmente, realizza negativi molto grandi che permettono un'altissima definizione dell'immagine finale, proprio come nelle stampe di Thermes dove si colgono particolari infinitesimali di incredibile valore storico», spiega Bittichesu mostrando le locandine dei film di Totò sui muri di Villanova sgretolati dalla guerra e dettagli di abbigliamento che in una foto stampata da negativi di dimensioni più ridotte sarebbero andati persi.
La mostra, che è un omaggio a Cagliari e al fotografo che per primo fermò l'immagine notturna della città, è stata definita eccezionale da Giorgio Pellegrini, assessore alla Cultura del Comune. «Siamo di fronte a un gigante della fotografia di cui si percepisce che conosceva De Chirico, la Metafisica e l'approccio della Nuova Oggettività. Una splendida serie di immagini che valgono volumi di storia su questa città e potrebbero figurare senza problemi in qualsiasi museo europeo o mondiale».
Sulle immagini dell'esposizione, a cui Davide Campus vorrebbe dare un carattere permanente, entro Natale sarà realizzata anche una pubblicazione con la prefazione di Gianni Filippini che ha collocato la mostra «ai primi posti tra quelle promosse e ospitate a Cagliari negli ultimi tempi».
Durante l'esposizione, allestita col patrocinio fra gli altri dell'assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Cagliari, sono stati realizzati alcuni laboratori didattici organizzati dal consorzio Camù.
CRISTINA MUNTONI

27/10/2010

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