Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Santa Teresa, a rischio il centro sociale

Fonte: L'Unione Sarda
25 ottobre 2010

Il Patrimonio: non possono disporre dell'edificio. Le Politiche sociali: è tutto in regola
Lite tra assessorati sull'immobile, ultimatum dei privati
Da Mediaset, Vodafone e Rtl 102,5 400 mila euro all'anno. Ma se il Comune non firma il contratto, potrebbero andar via.
Il problema, al Comune, si verifica spesso: un assessorato ha un pezzetto di competenza, un altro ne ha un'altra. E capita che non dialoghino o, peggio, litighino su chi deve fare una cosa e chi un'altra. O su che cosa l'uno possa fare o non fare. E così, nella migliore delle ipotesi si perde tempo. Qualche volta i progetti si arenano, altre volte muoiono.
È il rischio concreto che corre l'ex mercato civico di Santa Teresa. Perché il dirigente dell'assessorato al Patrimonio, Mario Chillotti, ha espresso parere negativo all'affidamento a Domus de Luna, la fondazione che ha proposto al Comune di trasformarlo in un centro di aggregazione e di gestirlo per nove anni con fondi privati, dunque a costo zero per il Municipio.
EDIFICIO INCEDIBILE Ciò che è accaduto è inquietante. L'ex mercato, chiuso dodici anni fa, è ancora in carico all'assessorato all'Annona, che dopo la chiusura non l'ha ceduto al Patrimonio che a sua volta lo dovrebbe trasferire all'assessorato alle Politiche sociali che poi lo darebbe a Domus de Luna. «Quell'edificio per noi è un mercato. E se non ce lo cedono, come sono obbligati a fare, non possiamo fare il cambio di destinazione d'uso e quindi non può diventare un centro sociale. Le regole sono chiare e vanno rispettate», chiarisce l'assessore al Patrimonio Patrizio Mulas, dopo aver aggiunto che «abbiamo sollecitato questo passaggio da marzo, non ci hanno mai fatto sapere nulla». Anselmo Piras, collega alle Politiche sociali, respinge le accuse: «Per noi è tutto in regola».
LA PRESENTAZIONE Eppure tutto sembrava perfetto. Il 30 dicembre 2009 la Giunta aveva approvato il progetto presentato dalla fondazione e il 20 maggio scorso i promotori, il sindaco, l'assessore e il dirigente delle Politiche sociali lo avevano presentato alla stampa. Mettendo giustamente in rilievo che l'operazione, per il Municipio, è a costo zero. Perché Domus de Luna ha coinvolto - evento raro in questa città - tre sponsor d'eccezione: Mediaset, Vodafone e Rtl 102,5. Che pagano poco meno di 400 mila euro all'anno. Per fare laboratori di canto, di chitarra, di danza, di produzione audio e video e multimediale, di writing , hip hop, internet point e tutte le attività che un quartiere difficile richiede.
L'ULTIMATUM Ieri all'assessorato alle Politiche sociali qualcuno riferiva di un ultimatum: se non si firma il contratto entro il 30 ottobre gli sponsor privati vanno via. Ugo Bressanello - un ex manager che dopo esperienze in Telecom e Tiscali, dopo aver inventato Virgilio ed Excite ha scelto di lasciare tutto e di fondare Domus de Luna - prova a essere ottimista. «Qualora la burocrazia si prendesse ancora troppo tempo i fondi privati potrebbero essere dirottati altrove. Ma noi non vediamo l'ora di metterci in pista con i ragazzi di Santa Teresa e non vogliamo pensare che questo accadrà. Aspettiamo notizie dall'assessorato». Che sono quelle appena esposte. Brutte.
FABIO MANCA

23/10/2010