Quattromila alla Fiera per la manifestazione degli “Amici tedeschi in Sardegna”


“Eins, zwei, drei, g'suffa!”: con questo brindisi (che qualcuno ha confuso col sardo “buffa!”), oltre quattromila persone hanno movimentato le due serate dell'Oktoberfest cagliaritano, che si è concluso ieri in un capannone della Fiera addobbato di bianco e azzurro, i colori della Baviera. La manifestazione, nata nel 1974 come festa per i militari tedeschi e i loro amici, fino ai primi anni '80 si è svolta in un hangar della base di Decimomannu.
COME A MONACO La festa ha avuto inizio venerdì, quando Manfred Stoerbrauck, presidente dell'associazione “Amici tedeschi in Sardegna”, ha aperto con una martellata la prima botte di birra. Un compito che sarebbe spettato al comandante tedesco di Decimomannu, il colonnello pilota Joachim Ellguth, che con i suoi militari non ha partecipato alla serata inaugurale in segno di rispetto per i caduti, italiani e tedeschi, in Afghanistan, ai quali è stato tributato un minuto di silenzio. Poi l'ingresso della banda diretta dal maestro Herbert Pukas, che con la sua musica tradizionale bavarese ha fatto ballare tutti - anche l'assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini, che indossava l'abito tipico tirolese -, in piedi sulle panche, fino all'una di notte. A seguire l'esibizione di una cantante di jodel e le danze delle applauditissime ballerine tirolesi, il tutto presentato e intervallato dai brindisi del veterano Stoerbrauck.
CUCINA BAVARESE Anche il menù proposto ha rispettato la tradizione: stinco di maiale, polpettone, salsicce, crauti e insalata di patate. E poi la protagonista della serata, la birra Weihenstephan, spillata nel boccale da un litro: «Una birra fresca, prodotta solo in occasione dell'Oktoberfest», ha spiegato Karl Heinz Wissmann, uno degli organizzatori e titolare del circolo “Stammtisch” di piazza Galilei. «Proviene dal più antico stabilimento della Baviera». Fiumi di birra ma, come sempre, nessun incidente. Proprio come recita il ritornello simbolo dell'Oktoberfest: “Ein prosit, ein prosit, der gemütlichkeit”, un termine intraducibile, il cui significato più vicino è “stare bene con ciò che ti circonda”.
FRANCESCO FUGGETTA

17/10/2010