Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune, sì al matrimonio turistico

Fonte: La Nuova Sardegna
11 ottobre 2010

SABATO, 09 OTTOBRE 2010

Pagina 1 - Cagliari


Approvato il nuovo regolamento per le unioni

CAGLIARI. La città si propone anche per i matrimoni turistici. L’altro giorno la commissione statuto ha approvato il nuovo regolamento per i matrimoni. D’ora in poi sarà possibile unirsi con l’anima gemella anche di sera, ma sarà necessario dare un piccolo contributo e avere altre agevolazioni.
Il matrimonio civile, questa la logica del nuovo regolamento, non deve essere un ripiego ma essere allo stesso livello di quello religioso, anche dal punto di vista della solennità. Da qui la possibilità di interventi (per rendere più solenne l’atto di unione) durante la cerimonia. Tra le altre innovazioni, il fatto che questo matrimonio si potrà fare anche nel palazzo di città (l’ex Muncipio di Cagliari che si trova in Castello, ora ristrutturato) e anche nell’ex Vetreria di Pirri. Pure in questo caso gli interessati dovranno pagare per il servizio in più.
Importante dire che potranno unirsi in matrimoniio nel Comune anche coloro che non risiedono in città. Un modo per rendere possibile il «turismo matrimoniale». Cagliari sta assumento un rilievo turistico sempre maggiore. Inoltre il suo clima mite, soprattutto nelle stagioni intermedie, potrebbe permettere un matrimonio con una cornice particolare. Nello stesso tempo il Comune potrà incremntare le sue entrate. E sviluppare ulteriormente - questo uno dei motivi del regolamento - la sua immagine.
Per i turisti resta il problema degli ospiti invitati alla cerimonia: dovranno fare un viaggio in più. Ma il matrimonio-vacanza avrebbe il merito di diventare un qualcosa che include anche il viaggio di nozze.
Ora il nuovo regolamento dovrà passare in assemblea comunale per l’approvazione definitiva. Lo spunto è stato dato da una proposta di Claudio Cugusi (consigliere del Pd) che si è proposto di «svecchiare un istituto importante, come il matrimonio civile e di dargli la stessa autorevolezza e solennità di quello religioso». (r.p.)