Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crisi al Teatro lirico, Biscardi si dimette

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2010

Il direttore artistico lascia dopo le riserve espresse dal sindaco Floris sul suo operato

«Con Pietrantonio una collaborazione leale per sei anni»
Emilio Floris: «Considerato che il suo mandato era scaduto, le dimissioni non mi sembra significhino granché».
«Sono onorato di aver vissuto il periodo più bello del teatro, ora mi piacerebbe accompagnarlo in questa fase buia». Aveva detto così, Massimo Biscardi, meno di una settimana fa. Ieri il direttore artistico del Teatro Lirico si è dimesso.
Una decisione ritenuta inevitabile dopo che il sindaco, presidente della Fondazione, aveva criticato la sua gestione. «Questo teatro non può continuare a spendere 18 milioni per il personale ed i cachet e cinque per la programmazione, bisogna invertire questi numeri e puntare all'autosufficienza utilizzando il personale del teatro, visto che in questi anni abbiamo investito molto nella loro formazione», aveva dichiarato Emilio Floris in un'intervista a L'Unione Sarda .
LA LETTERA Ieri Biscardi ha preso atto delle «riserve» e «per senso di responsabilità e rispetto nei confronti del presidente, del teatro lirico e di quanti vi prestano la loro opera, ho deciso di rimettere il mio mandato nelle mani del sovrintendente con il quale ho lealmente collaborato per sei anni», ha scritto il direttore artistico. «Auspico», ha proseguito, «che la vertenza sindacale trovi solleciti sbocchi e soluzioni adeguate affinché a Cagliari e a tutta la Sardegna sia assicurata la piena funzionalità di questa grande istituzione artistica e culturale». Biscardi non ha voluto aggiungere nulla a quanto scritto.
IL SINDACO Fredda la reazione di Floris. «Capisco il gesto, ma non era richiesto. Considerato che il suo mandato era scaduto, le dimissioni non significano granché». Poi ribadisce il concetto espresso nell'intervista: «In questa situazione difficile non si può pensare di programmare senza tener conto delle difficoltà economiche che da ora in poi rendono fondamentale l'autosufficienza».
CAPRO ESPIATORIO Certo è che Biscardi paga per tutti. Pur non essendo l'unico responsabile della crisi forse più difficile della storia del teatro. È probabile che la pressoché certa conferma di Maurizio Pietrantonio alla soprintendenza (e forse quella di Vincenzo Caldo alla direzione amministrativa) renda necessario il sacrificio del direttore artistico dopo 18 anni (sei mandati triennali) trascorsi in città. Eppure a pretendere che rimanesse, nel 2007, era stato proprio Floris, a dispetto delle richieste di Pietrantonio che - dicono i ben informati - già da allora avrebbe fatto altre scelte.
IL SINDACATO «Capisco la difesa istituzionale di Pietrantonio, ma il sindaco avrebbe fatto bene a difendere anche Biscardi», commenta Roberto Camarra, segretario territoriale della Slc-Cgil. Che conferma le critiche espresse da tutte le sigle sindacali (tranne il Libersind) all'operato del vertice del Lirico, soprattutto per l'incapacità di intaccare un debito patrimoniale che nel 2004 - anno primo di Pietrantonio - era di 25 milioni e che è rimasto quasi identico. Ed è soprattutto quel debito che da settimane fa scricchiolare le fondamenta del teatro sino a metterne a rischio la sopravvivenza.
FABIO MANCA

11/10/2010