Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Funk jazz, una grande festa con la musica a colori degli Incognito

Fonte: La Nuova Sardegna
29 luglio 2008

MARTEDÌ, 29 LUGLIO 2008

Pagina 40 - Inserto Estate

IL CONCERTO

ANDREA MUSIO
CAGLIARI. Se le note degli Incognito si potessero trasformare in variazioni cromatiche a venirne fuori sarebbe un arcobaleno. Lucente e radioso, proprio come il concerto di domenica alla Fiera della funk jazz band più famosa al mondo. Sono bastate poche note per trasformare la serata, allestita da Soul & mare, in una grande festa, con più di 1200 spettatori. Un genere, il fun jazz, che sta tornando in auge, certo non come negli anni novanta, periodo d’oro per la formazione inglese con diversi musicisti di tutte le parti del mondo. Un vero punto di forza. Il fatto di non avere un organico costante, ma variabile a seconda del periodo ha fatto si che la band capitanata dal chitarrista e cantante Jean-Paul “Bluey” Maunik, potesse giungere illesa fino ad oggi dopo ventinove anni di attività. Garanzia di originalità e freschezza dei suoni targati acid jazz. I ritmi trascinanti del funk, l’equilibrio e la raffinatezza del jazz, incursioni nel soul e nell’R&B, le sonorità solari dei fiati, le vibrazioni della sezione ritmica, le incantevoli voci delle due bellissime cantanti e i timbri caldi delle voci maschili. Tutti ingredienti di una unica ricetta, quella degli Incognito.
Instancabile la band sul palco. Oltre due ore di concerto senza pause, dalla tittle track “Who needs love” del 2002 in apertura di concerto fino al brano conclusivo della serata, il bis “I hear your name” richiesto a suon di urla di acclamazione e applausi dagli aficionados assiepati sotto al palco. Diciannove canzoni in tutto, il minimo indispensabile per ripercorrere le più importanti tappe discografiche degli Incognito, compreso quello che probabilmente è il portabandiera del collettivo di Bluey Maunik, la celeberrima “Don’t you worry’bout a thing” versione riarrangiata del brano originariamente scritto da Stevie Wonder. Un concentrato dei venti dischi pubblicati. Da “Summer has ended” tratta dal disco d’esordio “Jazz Funk” del 1981 fino al recente “Tales From The Beach” passando ovviamente per “Pieces of a dream” e “Pieces of a dream” ripescate dall’album di culto “Positivity” dato alla stampe dalla mitica Talkin’ loud records nel 1993.