Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Signal”, spiazzare il pubblico per sedurlo e conquistarlo

Fonte: L'Unione Sarda
5 ottobre 2010


FESTIVAL

Sperimentazione, ricerca, mescolanze di linguaggi, viaggi verso la frontiera del suono, a bordo di armamentari digitali e di strumenti acustici talvolta preparati, governati da mani che tra cursori, tasti di pianoforte e corde di violoncello, si muovono sicure.
Così, passo dopo passo, edizione dopo edizione, Signal spinge le proprie idee un po' più in là, aprendosi a inedite collaborazioni, allargando gli orizzonti espressivi e urbani, stabilendo nuove dimore come il Castello di San Michele che sovrasta Cagliari e il Dipartimento di Architettura, incastonato tra il Ghetto degli Ebrei, la chiesa di Santa Maria del Monte e la Basilica di Santa Croce. Luoghi che per giorni hanno fatto da vetrina a scenari performativi interessanti, come nel caso di quelli proposti nell'ultima giornata, che in apertura offriva un set unico nel suo genere intitolato “Educ'Azione”, miscelando lotta greco-romana e musica. Ideato dal siciliano Francesco Calandrino, lo spettacolo basava il proprio interesse sull'interazione tra i suoni emessi durante l'incontro dai lottatori Alfio e Alessio Mameli, e gli impulsi che arrivavano al violoncellista Gianluca Pischedda, pronto a tradurre in note tutto ciò che proveniva dagli sforzi fisici.
Di tutt'altra natura era invece la produzione successiva che vedeva all'opera il dj marsigliese Erikm. Da dietro una consolle formata da piatti, mixer e supporti elettronici, l'artista giocava a spiazzare di continuo l'ascoltatore, scomponendo e ricomponendo il materiale sonoro utilizzato all'interno di labirinti acustici che via via diventavano veri e propri schemi di rottura dagli argini consueti del ritmo e delle frequenze ufficiali.
Non sono mancati intriganti workshop (“Quartz composer”, curato da Michele Casanova, Marcello Cualbu, Manuel Carreras) e laboratori (“Ecoperdesign”, “My trash home”, “Riciclo sonoro”).
CARLO ARGIOLAS

05/10/2010