Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Così i Comuni avranno più poteri»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 luglio 2008

MARTEDÌ, 29 LUGLIO 2008

Pagina 3 - Fatto del giorno

Gabriele Asunis, direttore generale agli Enti Locali e all’Urbanistica

CAGLIARI. Gabriele Asunis dal febbraio scorso è il direttore generale della sezione demanio dell’assessorato regionale agli Enti Locali e all’Urbanistica: «Per la Sardegna la portata delle sentenze del Consiglio di Stato non è di poco conto: consentirà ai Comuni di poter decidere sul loro territorio». E’ vero che le tre sentenze non spazzano via le concessioni ancora operanti, ma è vero anche che il futuro, adesso, finisce tutto in mano agli enti locali. «Con queste decisioni - spiega l’ingegner Asunis - il Consiglio di Stato ha detto che nessuno è titolare sine die di concessioni sul demanio marittimo. Le Regioni sono titolate a mettere a bando le singole realtà». Meglio ripeterlo: «Ciò che è in vigore attualmente resta in piedi», dice ancora il direttore generale del demanio sardo. Il tema «che succederà» si proporrà alla scadenza naturale delle concessioni. Lo strumento che inciderà sulle prossime scelte si chiama «piano di utilizzazione del litorale». «I Comuni devono predisporre i loro piani di utilizzazione del litorale - spiega il tecnico - e nell’ambito di questi decideranno quali saranno le aree che andranno destinate alle concessioni marittime». Nella pratica potrà succedere che in una spiaggia dove, oggi, ci sono cinque concessioni, il Comune riterrà utile autorizzarne soltanto quattro: si faranno le gare e chi non vincerà ovviamente resterà fuori. Nei porti varrà lo stesso criterio: la Regione dovrà dire cosa intende fare, stabilire attraverso quali criteri scegliere i gestori degli scali e quindi dare corso a tutte le procedure necessarie. La decisione del Consiglio di Stato vale per i porti gestiti dagli operatori che si erano rivolti al Tar quattro anni fa: ma se con le tre sentenze è stato messo per iscritto il diritto della Sardegna di decidere del proprio demanio marittimo, quale saranno le prossime scelte per i porti che sono stati concessi per periodi superiori a una manciata di anni? La Regione lascerà scorrere il tempo come altri hanno stabilito oppure vorrà cominciare a decidere? E i Comuni? Insomma, la partita sembra definitivamente aperta. Con buona pace delle Capitanerie di porto che finora hanno messo in discussione con forza questa titolarità esclusiva che la Regione rivendicava e che il Consiglio di Stato sembra aver rilanciato. (a. s.)