Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel cimitero dei bottini scomparsi

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2008

Sant'Elia. La Geoparco ha terminato i lavori di pulizia del complesso Del Favero: impressionante il risultato della raccolta
Trovati 400 telai di scooter, 150 auto e diecimila siringhe
Centinaia di teali di motorini e di carcasse d'auto, rubate e poi bruciate. Poi montagne di elettrodomestici e copertoni.

Quattrocento telai di motorini arrugginiti, abbandonati e nascosti per anni, a volte decenni, tra i ballatoi dei palazzoni di via Schiavazzi. Con loro anche 150 carcasse d'auto, sparse per le strade di Sant'Elia: spesso rubate e poi bruciate per cercare di cancellare le tracce del reato. Ma anche diecimila siringhe, simbolo inequivocabile del dilagare del fenomeno della tossicodipendenza nel quartiere. E ancora cinquecento elettrodomestici, altrettante gomme d'auto, duecento materassi e quintali di pezzi di ferro.
PULIZIA Rifiuti e macerie che, da due mesi, hanno fatto rotta nei centri di smaltimento e nelle discariche liberando le vie del rione. E per cercare di cambiare volto a Sant'Elia si lavora per eliminare le piastre (le lastre impiegate come sostegno di una struttura) del complesso del Favero, e anche alcuni ballatoi e cantine abusive, diventate centro dello spaccio di droga, hanno rivisto improvvisamente la luce. Lavori eseguiti dalla Geoparco, società che ha stipulato una convenzione con la Regione, e dalla cooperativa Sa Striggiula, che si sta occupando per conto del Comune soprattutto della manutenzione del verde.
I NUMERI Il bottino di questi due mesi di grandi pulizie è da record. Ma soprattutto impressionante. Difficile immaginare quattrocento telai di scooter e moto distribuiti tra i palazzoni. Molti sono sicuramente frutto di qualche furto o magari utilizzati per furti e scippi. Ancora più complicato pensare a dove fossero sistemate 150 carcasse d'auto. Le cifre della raccolta, rigorosamente differenziata, dei sessanta lavoratori (quaranta sono ragazzi del quartiere, assunti per due-tre mesi, e che una volta finito il contratto lasceranno il posto ad altri giovani di Sant'Elia) proseguono con mille siringhe (in alcune zona del rione erano diventate un vero e proprio tappeto), cinquecento gomme d'auto e centinaia di batterie, duecento materassi, una serie di rottami di elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi), e quintali di plastica e ferro.
LA TRASFORMAZIONE «Il quartiere», commenta soddisfatto Billo Vistosu, uno dei capi operai della Geoparco, «adesso è pulito. Resterà così a lungo perché stiamo lavorando dal lunedì al venerdì, dalle 7,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 16,30, per garantire un servizio efficiente, anche porta a porta. Basti pensare a come era conciato fino a qualche mese fa il piazzale di via Schiavazzi, con cumuli di rifiuti, terra e materiale di ogni tipo. Adesso c'è uno spiazzo pulito. Anche dietro i palazzoni c'erano discariche: ora stanno crescendo anche degli alberelli». Importante anche l'eliminazione delle piastre dal complesso del Favero: erano diventate pericolanti ed è iniziata l'opera di demolizione grazie all'intervento dei mezzi pesanti di Area (l'ex Iacp). Una trasformazione che ha riguardato anche le zone verdi: giardinetti e aiuole sono curate dai giardinieri della cooperativa Sa Striggiula. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: basta fare un giro in via Schiavazzi per notare quanto la situazione sia migliorata. «Raccogliamo tutto», racconta Vistosu, «e differenziamo i rifiuti che poi, con i mezzi di Area, finiscono nelle discariche o nei centri di smaltimento. I residenti, soprattutto gli anziani, a volte ci chiedono di andare a prendere qualche elettrodomestico direttamente a casa. Facciamo anche questo».
BUSTE PAGA Nel quartiere sanno bene che tutto questo grande interesse intorno a Sant'Elia potrebbe avere un secondo fine, vista la vicinanza con la tornata elettorale del 2009. Ma non importa: «Quello che conta», conclude sorridendo Vistosu, «è che i ragazzi del quartiere abbiano un lavoro. Non solo adesso ma anche dopo le elezioni». I primi a sorridere sono una quarantina di giovani del rione: hanno firmato un contratto per due o tre mesi, con un guadagno che si aggira sugli 800 euro. E non ci sono spese visto che il posto di lavoro è proprio sotto casa. Alla scadenza di contratto ci sarà il turnover con altri ragazzi che avranno uno stipendio per qualche mese.

27/07/2008