Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Betile costa troppo, Floris scettico

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2008

Il governo esamina l'interpellanza di Pili: «Un'opera abusiva»
Quanto costerà il Betile a Cagliari? C'è un'incongruenza fra il quadro economico generale del progetto - 95 milioni 600 mila euro - e il piano finanziario - 83 milioni 500 mila euro - un divario di oltre 12 milioni. Lo ha sottolineato alcuni giorni fa il parlamentare Mauro Pili nella sua interpellanza al governo, documento che è già all'esame della presidenza del Consiglio e di tre ministeri.
E sul museo a Sant'Elia il confronto politico non si placa. Se il Pd, con un suo consigliere regionale, bacchetta il deputato, gli ultimi due sindaci del capoluogo sono scettici: per Mariano Delogu «l'opera non ha senso», mentre Emilio Floris vuole riaprire l'intera trattativa con la Regione sulle dismissioni («troppo onerose per la città») prima di dare il suo imprimatur al Betile.
Su tutta la vicenda, pesa un altro dubbio sollevato da Pili nell'ultimo affondo, quello su un museo vietato dal Piano paesaggistico: «È un'opera abusiva», sottolinea il deputato, «secondo l'articolo 26 delle norme di attuazione del Ppr».
QUALCHE DUBBIO Lo scenario muta in fretta e il sindaco di Cagliari vuole riaprire la questione dei beni immobili che arrivano, uno dopo l'altro, da Roma a Cagliari, attraverso la Regione. «Il Betile? Prima parliamo dei nuovi beni in dismissione dallo Stato, valutiamo quanto costa la loro riconversione e poi - dice Emilio Floris - penseremo alle risorse per il museo». Sul quale, dice il sindaco, «continuo a nutrire dei dubbi, soprattutto sui costi di gestione, magari sostenuti con tagli ai fondi per la cultura». A proposito di beni: l'ospedale civile, quello militare, alcune caserme e «presto dovremo parlare anche del nuovo carcere», dice il sindaco, «ecco perché è necessario al più presto rifare i conti con la Regione: voglio capire quali sono le risorse disponibili, anche quelle destinate al Betile, perché la riqualificazione urbana del quartiere di Sant'Elia e soprattutto la trasformazione a favore della città di tutti i beni demaniali, hanno dei costi che il Comune, da solo, non può certo sostenere». Per il museo, dice Floris, «arriveranno 30 milioni dallo Stato: ho chiesto che Cagliari goda di maggiore considerazione, per il suo ruolo nella storia dell'Unità d'Italia».
«NON HA SENSO Il senatore Delogu è contrario all'opera: «Non credo che riparta dal Betile la rinascita della città, sono scettico, credo che il quartiere e anche Cagliari abbiano bisogno di strutture di maggiore sostanza».
«PILI SI AGGIORNI» Prosegue il botta e risposta fra l'ex presidente della Regione e il consigliere regionale del Pd, Marco Espa: «La ricerca progettuale di un architetto si concretizza nel tentativo di costruire un linguaggio che renda riconoscibile ogni sua opera. Se Pili avesse una vaga consapevolezza di tutto ciò, troverebbe logico che le diverse opere di uno stesso progettista contengano elementi comuni e riconoscibili, che le distinguono da opere di altri architetti che "parlano" linguaggi differenti».
NON È UNA PRIORITÀ Alessandro Serra, consigliere comunale di Alleanza nazionale a Cagliari, attacca la maggioranza alla Regione: «Il Pd gioca la vecchia disperata mossa della promessa di migliaia di posti di lavoro, posti immaginari. Il partito democratico vorrebbe usare il disagio di un quartiere per far passare un'operazione che, senza portare benefici ai cagliaritani, è concepita solo per riempire il portafogli dei consulenti e dei progettisti "amici" e per spalancare le porte alla cementificazione della zona». Il consigliere solleva la questione della priorità, vera o presunta: «Mentre per Sant'Elia non vi era alcuna indicazione concreta, per il Betile, addirittura, vogliono utilizzare procedure urgenti. Il finto-museo, non essendo una necessità, non può essere contrabbandato come una priorità. Chiediamo invece - dice Serra - che la priorità sia il quartiere e per esso si utilizzino sia i fondi, sia le procedure più rapide». Un affondo anche contro gli ambientalisti: «Le dimensioni ciclopiche del progetto (36 metri di altezza e 350 di lunghezza), che dovrebbe sorgere in riva al mare rappresentano un'eccezione macroscopica al fondamentalismo ambientalista dei soriani, troppo evidente per non rendere assordante il silenzio degli attivisti di Legambiente». C'è una questione morale: «Sul piatto ci sono centinaia di migliaia di euro sperperati in incarichi di dubbia utilità, peraltro conferiti con metodi discutibili, questo è un insulto alle difficoltà in cui operano tanti giovani professionisti sardi. Non si può far passare come mecenatismo quella che è solo prodigalità di soldi pubblici».
ENRICO PILIA

27/07/2008