VENERDÌ, 03 SETTEMBRE 2010
Pagina 4 - Sardegna
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. L’epopea racconta di uno stadio dei desideri e di una squadra, i rossoblù, dei sogni. Poi incertezze, scelte e rifiuti.
Il no dell’Enac. L’altro ieri sera il consiglio comunale di Elmas ha approvato la proposta per l’operazione Karalis Arena (così si chiama il progetto della nuova struttura). Tutto risolto, quindi? Per niente perché l’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile (che ha tra i suoi compiti anche quello di assicurare la sicurezza degli aeroporti), ha inviato una lettera al Cagliari calcio e, per conoscenza, al Comune di Elmas dove si esprime parere contrario al progetto per l’area scelta, in località Santa Caterina, a fianco allo scalo aereo di Elmas. «A luglio abbiamo visto il progetto della società e l’abbiamo discusso, subito abbiamo anticipato il nostro parere, negativo, poi formalizzato», ha precisato l’altro ieri Alessandro Cardi della direzione centrale «infrastrutture aeroporti». Il motivo? «Lo dice la logica prima ancora che le regole di sicurezza. Uno stadio a poche decine di metri dal confine aeroportuale è irrealizzabile. Nel passato abbiamo ricevuto proposte simili da Brescia, Venezia e Genova, a distanze peraltro ben maggiori rispetto a Cagliari, e anche in quei casi abbiamo detto no».
La storia. Per anni il Comune di Cagliari ha rimandato la decisione sulla realizzazione o meno del nuovo impianto sportivo, anche perché l’ipotesi che veniva dal presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino prevedeva l’abbattimento del Sant’Elia, quello costruito sull’entusiasmo dello scudetto. Mentre in tanti, tra cui il bomber Gigi Riva (vedasi articolo in basso), erano contrari. Alla fine, oltre un anno fa, la maggioranza del consiglio comunale aveva votato una delibera che chiedeva al sindaco Emilio Floris di trovare un accordo con Cellino. E sulla scia dell’illusione degli Europei del 2016 in Italia (che avrebbero potuto portare a Cagliari alcune partite) l’amministrazione era quasi riuscita a far passare la rimozione del vecchio stadio. Poi Roma è stata scartata, tutto si è fermato e il presidente del Cagliari calcio ha scelto di costruire il nuovo impianto a Elmas.
Il sindaco di Cagliari. Emilio Floris, quello che alcuni considerano il grande sconfitto (visto che i rossoblù andrebbero via dalla sua città) condivide la posizione dell’Enac. «Pur precisando che Massimo Cellino - sottolinea - è un imprenditore e che ha il diritto di fare le scelte che più ritiene opportune, credo debba valere l’interesse pubblico». In questo caso, quello aeroportuale. Floris precisa che «è noto a tutti che la Sogaer (l’ente che gestisce l’aeroporto di Elmas - ndr) ha chiesto quelle aree e che punta a un ampliamento dello scalo, soprattutto in vista degli aerei privati». Ed è per questo che il primo cittadino parla di «interesse pubblico: per lo sviluppo turistico dell’area. Sarebbe un errore precludere l’ampliamento dell’aeroporto». E il nuovo stadio, dove potrebbe essere costruito? «Mi risulta - continua Floris - che si sia fatto avanti anche Quartucciu. Oppure c’è sempre lo stadio di Sant’Elia, che è agibile. Per me quell’area è sempre meglio, sia per motivi sportivi che affettivi».
Elmas. Sbalordito per la posizione presa dall’Enac è, invece, Walter Piscedda, sindaco di Elmas: «Mi lascia molto perplesso il fatto che si siano espressi ancora prima - spiega - della produzione di atti ufficiali. L’approvazione del Consiglio è solo di ieri (l’altro ieri, per chi legge - ndr), mentre l’Enac ha detto no da 15 giorni. Si tratta di un comportamento decisamente irrituale, che fa pensare che vogliano forzare la mano per ottenere il sì di Elmas all’ampliamento dello scalo nel nostro territorio. Ipotesi a cui siamo contrari».