MARTEDÌ, 31 AGOSTO 2010
Pagina 1 - Cagliari
I gruppi minori chiedono un maggiore dibattito e più programmi
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Viabilità e qualità della vita: questi gli obiettivi principali del programma dei gruppi minori: sia del centrosinistra, che del centrodestra per le comunali del prossimo anno. Il nome più gettonato è quello di Renato Soru, già governatore della Sardegna. «Conosce bene e ama Cagliari - sottolinea Massimo Zedda, consigliere regionale e comunale del Sel (Sinistra, ecologia e libertà) - e ha anche un’idea di quello che potrebbe diventare la città, vista anche in rapporto all’hinterland». In questo momento, però, «è importante che il centrosinistra si confronti sui programmi e sul modo di allargare l’area - continua Zedda - ma non guardando al centrodestra, bensì a sinistra: vedrei bene l’Irs e i movimenti della società civile. Sì a una città più vivibile e per i giovani».
Nel popolo del centrosinistra si discute delle primarie... «Sì, ma forse siamo anche in ritardo - sottolinea Giovanni Dore, coordinatore provinciale dell’Idv - noi vi parteciperemo, ma occorre un programma alternativo alla destra, di rottura». Il partito di Di Pietro, in parallelo alla raccolta delle firme per i referendum, ha fatto elaborare a numerosi cittadini un questionario sui problemi della città. I più chiedono il rafforzamento del trasporto pubblico, il recupero abitativo di Sant’Elia, uno stadio visto come patrimonio pubblico, le piste ciclabili e il recupero urbanistico, periferie comprese.
A un terzo polo, con forze indipendentiste e legate alla società civile pensano invece i militanti dell’Irs, il gruppo che fa capo a Gavino Sale. Ma non sono disponibili alle primarie coi partiti tradizionali del centrosinsitra. Già candidata per l’Irs alla presidenza della Provincia, Ornella Demuro sottolinea l’importanza dell’ascolto. «La classe politica tradizionale e quella dei partiti italiani - precisa - non hanno questa capacità. Mentre solo così si possono sentire le esigenze della società civile e puntare a una città vivibile in tutti i sensi. Barcellona insegna: ha saputo ripensare il suo futuro».
Autorevole, stimato, capace di partorire idee e con l’attitudine all’ascolto: queste le caratteristiche che deve avere il candidato a sindaco secondo i gruppi non maggioritari del centrosinistra. Per Claudia Zuncheddu (consigliere regionale e comunale dei Rossomori) «le primarie si possono fare, se necesarie e se sono reale momento di dibattito: no se usate per superare contraddizioni interne ad alcuni partiti. Mentre l’aspirante alla prima poltrona cittadina dovrebbe essere «slegato dai partiti ed espressione della società civile, con conoscenze profonde del territorio».
Tra i gruppi minori nel centrodestra il nome più gettonato è quello di Massimo Fantola (leader dei Riformatori) che sta già lavorando per la candidatura: punta a unire tutta l’area e questa volta non sembra disposto a rinunciare a diventare sindaco di Cagliari. Simpatie nei suoi confronti anche da alcuni settori del Pd. Mentre a sinistra dei pidiessini chiedono un candidato non di centro: «Da anni li inseguiamo sul loro terreno - spiega Zedda - e infatti non abbiamo mai vinto». Su identità e sviluppo scommette Cristiana Solinas, consigliere regionale di Cagliari per il Psd’az: «Noi puntiano a una città della cultura, del fare e universitaria. Nomi? Prematuro, di certo vogliamo qualcuno autorevole e sensibile ai problemi dell’area e del territorio». Ma non necessariamante «staremo col centrodestra. Vediamo bene anche l’idea di un altro polo, più civico e in grado di raccogliere pure esperienze trasversali». Con lo sguardo rivolto a Piergiorgio Massidda (senatore del Pdl) c’è invece Forza Paris: «Noi abbiamo corso assieme a lui alle provinciali - spiega Gian Franco Scalas, presidente del partito - e non ci dispiacerebbe ripetere l’esperienza e fare con lui questo nuovo percorso».