MERCOLEDÌ, 01 SETTEMBRE 2010
Pagina 1 - Cagliari
LA POLEMICA
CAGLIARI. «Se il 20 settembre la capitaneria procederà alla nuova delimitazione delle aree, registreremo una perdita netta e immediata di oltre 350 posti di lavoro nelle attività produttive che operano in quegli spazi»: lo sostengono il presidente della Provincia Graziano Milia e l’assessore provinciale al lavoro Lorena Cordeddu, che accusano il presidente dell’Autorità portuale di mettere a rischio 1.100 posti di lavoro, con particolare riferimento alla richiesta «di sottrarre al Cacip 27 ettari di terreno destinati allo sviluppo economico» e al decreto sulla riduzione delle tasse di ancoraggio. Milia e Cordeddu sostengono che il comitato portuale, rispetto alle aree di esproprio «non risulta esser stato informato». Quando alla diminuzione delle tasse «se il presidente Fadda - affermano i due esponenti della Provincia - non recederà dalla sua volontà di utilizzare l’avanzo di amministrazione per coprire il mancato introito derivante dalla riduzione delle tasse di ancoraggio, anzichè adeguarsi alle norme legislative che dispongono invece la riduzione delle spese di funzionamento, accadrà che le compagnie operanti nel porto industriale abbandoneranno immediatamente l’isola per dirigersi verso altri scali del Mediterraneo che, a quel punto risulterebbero più competitivi rispetto a quello cagliaritano. In questo caso - denunciano Milia e Cordeddu - andrebbero persi oltre 700 posti di lavoro. In sintesi, tutto questo costerebbe, in termini occupazionali, la perdita di circa 1.100 posti di lavoro».