Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Fadda deve dare le dimissioni»

Fonte: La Nuova Sardegna
30 agosto 2010

DOMENICA, 29 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Graziano Milia attacca con durezza il presidente dell’Autorità portuale e lo accusa di slealtà per la questione delle tasse d’ancoraggio

 CAGLIARI. La riduzione delle tasse di ancoraggio, che avrebbe aiutato la società concessionaria del porto canale a gestire la situazione di crisi provocata dal mercato, era stata deliberata dal comitato portuale ma probabilmente non ci sarà perchè è legata a un eventuale taglio dei costi o a un aumento delle entrate dell’autorità portuale: è quanto afferma il presidente della Provincia Graziano Milia, che in una nota durissima ribadisce la richiesta di dimissioni immediate per il presidente dell’Authority Paolo Fadda. Scrive Milia: «Se alcuni giorni orsono, attirato da uno spirito di bontà avrei potuto avere ripensamenti sull’invito che ho rivolto al presidente dell’Autorità portuale di rassegnare le dimissioni, debbo ora constatare che gli ultimi atti posti in essere dal professor Fadda hanno contribuito a rimuoverli tutti. Se ne deve proprio andare».
Milia si riferisce al recente scontro sul problema delle aree Cacip, che Fadda - insieme con la Capitaneria di porto - considera una proprietà del demanio marittimo. Prosegue la nota: «Non contento dei guai combinati a seguito di una gestione fondata sull’apparire e non sul fare, Fadda ha dimostrato sulla questione delle aree del Cacip un atteggiamento distruttivo, danneggiando pesantemente lo sviluppo economico e sociale che deriva dall’utilizzo delle stesse. Ora il pasticcio dell’abbattimento dei costi delle tasse di ancoraggio conferma ancora una volta il modo di fare irrazionale del presidente Fadda».
Secondo Milia «il Comitato portuale, nel rispetto della legge 25 del 2010, approvò col fine di rendere più attrattivi e competitivi i porti industriale e commerciale, una consistente diminuzione delle tasse di ancoraggio. Allora il professor Fadda, pur sapendo di porre in opera un meccanismo inaccettabile, lo propose attribuendo a se stesso un grande merito e il Comitato portuale fidandosi del suo presidente accettò la proposta, interessato più alla sostanza del provvedimento che non alla pubblicità che poteva scaturirne. Autonomie locali, forze sociali, armatori, approvarono convinti della bontà della scelta fatta». Ora ci sarebbe un passo indietro: «Scopriamo adesso dalla convocazione del Comitato portuale - scrive Milia - che chi presiede lAutorit ha potuto solo parzialmente dare attuazione alla decisione assunta, perchè il presidente ha posto in essere una procedura che suona come un’autentica presa in giro. La legge prevedeva infatti che la riduzione delle tasse potesse trovare accoglimento solo se i mancati introiti venivano coperti o con ulteriori entrate o, meglio, con una riduzione delle spese. Il Presidente, gestendo sempre il tutto solo per apparire ma non per aiutare gli operatori, ben sapendo che non sarebbe accaduto niente, ha dimostrato ancora una volta insipienza e incapacità oppure ha attuato un calcolo tanto cinico e strumentale da apparire come un’autentica presa in giro». Per il presidente della Provincia «questo comportamento suona come identico a quello tenuto sulle aree di proprietà del Cacip. Infatti, ben sapendo che la proprietà delle aree è in capo alle autonomie locali che sempre hanno sostenuto nel comitato portuale il suo operato, ha nascosto a questi ultimi il suo disegno di appropriarsi delle aree, comportandosi in modo sleale e non sincero».