Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pedofilo in Castello, il bimbo scappa

Fonte: L'Unione Sarda
30 agosto 2010

I genitori della vittima lo hanno denunciato. Prima dell'arresto ha cercato di accoltellare i carabinieri, ora è in ospedale

L'anziano lo attira in casa con la promessa di un gelato
Giovanni Cancedda, originario di Samatzai, è stato arrestato giovedì sera con l'accusa di violenza sessuale e resistenza.
Voleva giocare con il proprio amichetto, trascorrere una serata d'agosto in compagnia di un suo coetaneo, invece è stato attirato in casa da un settantaseienne, che ha abusato di lui. «Vieni, ti offro un gelato». Il piccolo, nove anni appena, aveva già visto Giovanni Cancedda: nel quartiere di Castello lo conoscono tutti. E poi il suo compagnetto giovedì pomeriggio era al mare, ospite di alcuni parenti.
Così ha accettato ed è iniziato un incubo: il pensionato (originario di Samatzai) lo ha spogliato e baciato, poi lo ha obbligato ad accarezzarlo. Un quarto d'ora di violenza in un insospettabile appartamento immerso nel rione della vecchia Cagliari, gerani sui balconi come in mille palazzine, i turisti con le macchine fotografiche al collo che passeggiano sul pavé.
LA FUGA Il bambino, terrorizzato, dopo esser stato obbligato ad assecondare l'anziano è riuscito a scappare: la porta d'ingresso, per fortuna, era aperta. È bastato uno scatto e si è ritrovato in strada. Libero. Poi una corsa verso casa, dove ha raccontato tutto ai genitori. Erano le 18.30: in pochi minuti a Castello sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Cagliari, coordinati dal capitano Paolo Floris. I militari sono andati subito nell'appartamento dell'uomo, per arrestarlo. Cancedda, mentre gli uomini del nucleo operativo perquisivano l'abitazione, ha preso un coltellaccio da uno dei cassetti della cucina, per scagliarsi contro le divise. I carabinieri però hanno notato il movimento e sono riusciti a immobilizzarlo in pochi secondi.
L'ARRESTO Quando l'anziano è stato portato in caserma, con l'accusa di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale, si è sentito male. Quindi dopo averlo interrogato i militari lo hanno accompagnato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio, dove è stato ricoverato, controllato a vista dagli uomini della Compagnia. Non è in condizioni gravi anche se lo stato di salute del settantaseienne - con un passato e un presente caratterizzato dall'alcolismo - non sono delle migliori. Oggi il pubblico ministero Enrico Lussu chiederà al giudice per le indagini preliminari la convalida dell'arresto.
I PRECEDENTI Neanche tre settimane fa, il 9 agosto, Cancedda - che da anni è seguito dai Servizi sociali del Comune - era stato denunciato per atti osceni: si era abbassato i pantaloni («lo faceva spesso, specialmente negli ultimi tempi», racconta il quartiere) davanti ad alcuni passanti, ultimo episodio che si è aggiunto a una fedina penale non proprio immacolata. Il fatto più grave nel 2003, quando tentò di sfregiare con l'acido muriatico una vicina di casa, di cui si era invaghito. Era il 31 agosto di sette anni fa: l'uomo, allora sessantanovenne, prima aggredì con calci e pugni una donna. «La amo». Così disse agli agenti intervenuti quel giorno. Che lo bloccarono con una bottiglia di acido in mano, mentre minacciava la conoscente, chiusa dentro la propria automobile. Anche in quel caso Cancedda si scagliò contro gli uomini in divisa: provò ad allontanarli schizzando l'acido muriatico. Ma fu inutile.
MICHELE RUFFI

28/08/2010