Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Betile, battaglia all'ombra del museo

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2008

Delogu (Pdl): «Inutile spreco». Meloni (Pd): «Grande riscatto»
Si infiamma lo scontro politico sul progetto del museo Betile che la Regione vuole realizzare sul litorale cagliaritano di Sant'Elia.
Il Betile di Sant'Elia null'altro è che un gigante bianco ancora sulla carta, idea della giunta Soru. Ma lo scontro tra schieramenti marcia spedito da mesi. La destra non vuole quel «mausoleo sul mare», e non è una novità; la sinistra invece si mette sulla scia del governatore, «assecondando un progetto pensato per ricattare il Comune di Cagliari», accusano l'ex sindaco Mariano Delogu (senatore di An), e l'attuale assessore alla Programmazione, Ugo Cappellacci (FI). L'ultima scintilla delle querelle l'ha accesa il deputato azzurro Mauro Pili: con un'interpellanza al Governo chiede lo stop ai finanziamenti nazionali per il Betile, che spianerebbe la strada a «una potenziale speculazione edilizia da un milione di metri cubi», calcola il parlamentare. Non ci stanno Chicco Porcu e Marco Meloni, consiglieri regionali Pd. «Pili sbaglia. La Regione vuole solo riqualificare il borgo, sulle nuove volumetrie il Comune ha competenza esclusiva».
RAGIONI DEL NO Fosse stato per il centrodestra, neanche a pensarlo un Betile a Sant'Elia. «Le priorità del quartiere sono altre, non il museo», tuona Cappellacci che rispolvera interventi fatti e in programma. «Lo stesso porticciolo è stato realizzato con finanziamenti regionali nel 2004, quando ero assessore alla Programmazione (sindaco di Cagliari sempre Emilio Floris). Non solo. «Vorremmo convertire Sant'Elia in zona franca urbana: il vero rilancio passa dalla ricostruzione del tessuto economico, prevedendo esenzioni alle imprese per favorirne lo sviluppo». Ci sono poi i contratti di quartiere che «si muovono sempre nell'ottica del recupero urbano», sottolinea Cappellacci.
INTESA COMUNE-REGIONE Nella contesa rientrano i duecento milioni dell'accordo di programma Comune-Regione. «Soru non dice la verità - incalza Delogu -. L'amministrazione cittadina giustamente ha bloccato l'intesa, il Betile è uno spreco di risorse (costerebbe altri cinquanta milioni). Il museo non può essere usato come merce di scambio: se la giunta Soru crede davvero nella riqualificazione di Sant'Elia, quei duecento milioni deve investirli a prescindere dal Betile». Il senatore non lo manda a dire: «Un buon amministratore non spende male i soldi pubblici, ma Soru fa politica usando l'arma del ricatto. Noi invece preferiamo tutelare l'interesse dei cittadini e diciamo no a un'opera inutile per Cagliari e la Sardegna».
A FAVORE Di tutt'altro segno la posizione di Porcu che, da soriano di ferro qual è, sposa la strategia della Giunta. «Il Betile può convertirsi in un motore dello sviluppo. Diventerebbe un polo culturale d'eccellenza e garantirebbe lavoro a decine di addetti». Il consigliere Pd prova a smontare il j'accuse di Pili. «La Regione è titolata a riqualificare le zone ex Iacp (edilizia popolare, oggi Area), e quello sta facendo, senza prevedere cubature aggiuntive. Pili è stanco e dovrebbe andare in vacanza». Meloni non cambia rotta e tira acqua al mulino dell'esecutivo. «Sta supplendo alle inefficenze del Comune, concentrato a costruire parcheggi senza avere una visione né metropolitana né regionale della città. La verità è un'altra: Pili vuole sottrarre alla Sardegna 84 milioni, e non può darci lezioni di rispetto ambientale. Il Betile è un progetto strategico per Cagliari e l'area vasta, e non contrasta col Piano paesaggistico». Si accoda Marco Espa, altro consigliere Pd (regionale e comunale). «Il museo di Sant'Elia avrà rilevanza internazionale, come a Bilbao il Guggenheim. Pili ha fatto un autogol».
ALESSANDRA CARTA

25/07/2008