Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Per garantire i collegamenti il Governo usi la Marina militare»

Fonte: L'Unione Sarda
26 agosto 2010

Il Pd sardo chiede garanzie. Trecento marittimi: «Noi lavoreremo»


Revocare subito lo sciopero, convocare un tavolo urgente con il Governo e avere garanzie sulla continuità territoriale e sulla proroga dei contratti di fornitura oltre il 30 settembre. È fitto il pacchetto di richieste per il Governo che il Pd sardo ieri ha formulato da Cagliari sulla privatizzazione di Tirrenia, durante una riunione a cui ha partecipato anche il capogruppo del Pd in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, Michele Meta.
LE PRIORITÀ «Noi avevamo preannunciato che sarebbe finita nel caos. Una gara poco chiara con un solo contendente non poteva andare in porto», ha aggiunto, «ma adesso il Governo deve tutelare i circa tremila lavoratori». E per farlo deve chiedere una proroga per la scadenza del 30 settembre imposta dall'Europa per la privatizzazione. «Altrimenti c'è il rischio che senza soldi in cassa i contratti per i servizi non vengano più garantiti e si fermi tutto». Ma per un'ulteriore proroga, come ha detto il deputato Giulio Calvisi, «serve una proposta concreta del Governo». Da garantire inoltre la continuità territoriale per l'Isola «e in questo è anomalo il silenzio delle istituzioni sarde che invece avrebbero dovuto farsi parte attiva per il processo di privatizzazione», ha aggiunto Meta.
INCONTRO Il Pd punta il dito contro il Governo «irresponsabile». «Il ministro dice che prima del 6 settembre non riuscirà a reperire la documentazione necessaria che invece potrebbe essere fornita dai parlamentari che da tempo si occupano della questione: per questo vogliamo che Matteoli anticipi l'incontro e chiediamo anche che si riunisca il Parlamento», ha aggiunto Meta. Incontro che servirebbe per evitare lo sciopero «che arrecherebbe un danno ai lavoratori, ai sardi ma anche ai tanti turisti che stanno già iniziando a lasciare prima del tempo la Sardegna». Per il senatore del Pd Francesco Sanna per evitare lo stop «un Governo che si dice tale dovrebbe garantire il collegamento anche ricorrendo all'impiego degli uomini della Marina militare».
I LAVORATORI Intanto i marittimi della Tirrenia assicurano che non ci sarà il blocco. «Noi lavoratori siamo convinti che questo sciopero selvaggio danneggi soltanto la nostra situazione» e «comunichiamo ai passeggeri di non preoccuparsi, noi garantiremo il servizio». Lo scrivono i circa 300 marittimi di quattro navi Tirrenia in una lettera al ministro Matteoli e ai sindacati. Viaggeranno quindi le navi Athara e Bithia e Sharden e Nuraghes. Lettera molto apprezzata dal ministro: «Il Governo farà il possibile per non deludere le loro aspettative».
ALITALIA «La situazione non deve essere sottovalutata», ha aggiunto il segretario Pd Silvio Lai, «e respingiamo l'ipotesi di una bad company per Tirrenia, come accaduto con Alitalia». Allora, come ha concluso Meta, «questa decisione comportò un costo di 5 miliardi per lo Stato». ( an.ber. )

26/08/2010