Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ctm: ritardo di un’ora ogni 6 corse

Fonte: La Nuova Sardegna
23 agosto 2010

DOMENICA, 22 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Disservizi sulla tratta del 5/11: sotto accusa la riorganizzazione delle linee

CAGLIARI. La sorpresa di Ferragosto non è piaciuta ai cagliaritani. L’aumento delle tariffe Ctm per molti sa di un ulteriore salasso che si aggiunge ad altri non meno onerosi: benzina, gas in bombole, prezzi al dettaglio, acqua, energia elettrica. Alla fine paga sempre il solito utente. E non sempre il rapporto prezzi/servizi è costante: cioè salgono i primi e migliorano i secondi.
«Anche per questo, viste le proteste per l’aumento cospicuo delle tariffe Ctm, perché non convocare - si chiede Fabrizio Carta, segretario generale della Cisl cagliaritana - una conferenza dei servizi: Comune, Provincia, sindacati, Consorzio trasporti, Associazioni dei consumatori? Servirebbe per fare il punto della situazione. Tutti vengono interpellati, fuorchè il personale addetto e i cittadini».
Nonostante ecobus con aria condizionata a manetta, qualche inefficienza il sistema trasporti urbani l’ha riservata ai cagliaritani nel corso dell’estate, soprattutto in qualche linea accorpata. Giovedì scorso deve essere andata in tilt la “5/11”, quella che a metà agosto collega Calamosca con il Colle San Michele.
Segno inequivocabile del caos i tre-quattro autobus che intorno alle 21 si sono ritrovati insieme nel capolinea in riva al mare, mentre i passeggeri nelle fermate schiumavano di rabbia. 40 minuti di attesa avrebbero fatto perdere la pazienza anche al biblico Giobbe. Anche perché non è mancata la beffa. Dopo quasi mezz’ora ad aspettare, proprio mentre i passeggeri fermi alla pensilina davanti alla basilica di Bonaria vedevano finalmente stagliarsi in via Milano la sagoma inequivocabile di un ecobus, la scritta “Fuori servizio” annunciava altri 10-15 minuti di pena.
Anziché imprecare - la vicinanza del santuario induceva a un religioso rispetto - qualche passeggero ha tentato di vederci chiaro sui motivi del ritardo.
Telefonata al numero verde. Risposta anonima: «Questo servizio funziona dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 13, e dalle 16 alle 18». Il Ctm dispone di un centralino in funzione 24 ore. Pochi secondi di attesa e la telefonata è incanalata verso l’operatore libero. «Desidera», dice una voce maschile. «Per cortesia, che cosa è successo alla linea 5/11, che da oltre 30 minuti non vede autobus in arrivo?». Risposta disarmante: «Sono saltati gli orari». Sembra che non sia la prima volta che capita. Dicono che qualche giorno fa ci sarebbero stati ritardi anche di oltre un’ora.
La causa del disservizio? La modifica alla linea del numero 5, imposta dalla chiusura al traffico di piazza d’Armi, ha allungato il percorso di qualche chilometro: l’autobus si immette ora in via Maglias, entra in piazza san Michele, percorre parte di via Is Mirrionis prima di svoltare, all’altezza delle scuole elementari “Italo Stagno”, in via Cadello. La cabina di regia Ctm ha sbagliato i calcoli. L’ordine agli autisti è percorrere la tratta Calamosca colle San Michele in 30 minuti. Inizialmente addirittura 25.Impossibile, rispondono i conduttori che calcolano in 40 minuti il tempo necessario per spostarsi da un capolinea all’altro. Il Ctm confida, erroneamente, nella scarsità del traffico estivo. La realtà è ben diversa: i passeggeri alle fermate non mancano neppure nella settimana dopo Ferragosto e il traffico cittadino è tutt’altro che festivo. Così ogni corsa ritarda di almeno 10 minuti.
Sei corse determinano un’attesa di un’ora. Col risultato beffa di vedere tre-quattro autobus uno dietro l’altro andare nella stessa direzione, mentre il povero utente aspetta sconsolato il miraggio di un ecobus. La razionalizzazione del Ctm in queste settimane ha potenziato le linee per il Poetto e sguarnito le altre di città. Per gli autisti è sbagliato anche questo: dopo le sei di sera gli autobus partono semivuoti dalla spiaggia dei centomila.
Per i cittadini caos e ritardi hanno un solo nome: disservizio. Da eliminare al più presto, eventualmente anche grazia all’intervento del Comune e del Sindaco.